Coppa del Mediterraneo, Davide Schiavotto ha firmato il nuovo record di velocità

Davide Schiavotto
RIETI - E’ appena la quarta giornata di gara, ma al Ciuffelli scorre già forte l’adrenalina e la paura. Di scena dalla Coppa Internazionale del Mediterraneo...

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RIETI - E’ appena la quarta giornata di gara, ma al Ciuffelli scorre già forte l’adrenalina e la paura. Di scena dalla Coppa Internazionale del Mediterraneo esce infatti bruscamente il sudafricano Uys Jonker, titolare dell’omonima industria di alianti che nel pomeriggio di venerdì – via sms - ha comunicato alla torre radio del Ciuffelli il suo incidente in località Macchiagodena, tra Isernia e Campobasso. Avendo probabilmente intuito di finire fuoricampo, Jonker avrebbe infatti provato ad azionare la turbina posteriore a supporto del suo aliante motorizzato per fare ritorno a Rieti in autonomia, ma qualcosa sarebbe andato storto nel meccanismo di attivazione: così Jonker fuoricampo ci è finito lo stesso, ma in una zona impervia, dove non esistono strade asfaltate ma solo sentieri e dove l’aliante ha avuto letteralmente la peggio, mentre il sudafricano se l’è fortunatamente cavata soltanto con qualche graffio. Soccorso dai carabinieri, è stato raggiunto e accompagnato a Rieti dalla collega tedesca Katrin Senne.

A subire un primo scossone è dunque la classifica del Gruppo Corsa 18, la vecchia 18 Metri mutata di nome dal direttore di gara Aldo Cernezzi. Qui, Jonker si era guadagnato il primo e secondo podio tra la seconda e terza giornata, tallonato dal vicentino Davide Schiavotto (nella foto) che, grazie ai suoi 171 chilometri di media oraria fatti registrare giovedì ha infranto il nuovo record di velocità degli ultimi annali del Ciuffelli, superando perfino quel figlio d’arte di Riccardo Brigliadori (169 km/h nel 2019). Ieri Schiavotto si è confermato primo in classifica generale; forse se la porterà lui a casa la 18 Metri del 2021, ma dietro è ricomparsa anche quella vecchia volpe dell’inglese Jon Gatfield.

Sono giornate strane e anche folli a via Rosatelli, dove il più lento della compagnia va a 130 all’ora (sempre giovedì scorso) e dove i temi di gara si allungano sempre di più, fino a superare i 450 km e le tre ore di volo, come quello assegnato ieri alla Corsa 18. Tutto merito delle convergenze intuite dalle previsioni meteo del mattino e dall’allentarsi della morsa dell’anticiclone africano, che a terra consente di respirare, pulendo però l’aria da polvere e umidità. Salvo imprevisti e bruschi fuoricampo, fino al 13 agosto restano ancora molti chilometri da macinare.

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Il Messaggero