Rieti, violenza, minacce e stalking: reatino condannato

Tribunale di Rieti
RIETI - Un 48enne reatino condannato a 4 anni per lesioni personali, violenza sessuale, minaccia e stalking nei confronti di una 36enne reatina. Questa la sentenza del collegio...

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RIETI - Un 48enne reatino condannato a 4 anni per lesioni personali, violenza sessuale, minaccia e stalking nei confronti di una 36enne reatina. Questa la sentenza del collegio del tribunale di Rieti (presidente Carlo Sabatini, giudici a latere Massimiliano Auriemma e Alessio Marinelli), al termine di una lunga istruttoria dibattimentale e che arriva all’antivigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una relazione malata quella che era nata nel giugno del 2015 tra il reatino, titolare di una nota attività commerciale a Rieti, e la donna e che, di fatto, era terminata nel 2017, quando la ragazza si era anche allontanata da Rieti per lavorare in Toscana e sottrarsi agli atti persecutori del 48enne. Azioni reiterate e continue, che la parte civile (rappresentata in giudizio dall’avvocatessa Sara Principessa) ha ricostruito dettagliatamente in aula, ripercorrendo violenze morali e fisiche (bruciature di sigaretta sulle mani), tirate di capelli e ceffoni, fino all’episodio della frattura del setto nasale a causa di una violenta testata al volto e un referto medico di 40 giorni di prognosi. Rispetto a questa circostanza, l’imputato ha invece ricondotto quanto avvenuto a un episodio accidentale accaduto quando aprì d’impeto lo sportello del veicolo - centrando poi il volto della ragazza - poiché precedentemente questa avrebbe chiuso la portiera contrastandogli dolorosamente la caviglia. Circostanza che fu anche oggetto di un circostanziato esperimento giudiziale che aveva preso in esame l’altezza della donna e quella dello sportello, nonché la posizione del veicolo e della 36enne.

L'ammonimento


Inoltre, nonostante l’ammonimento del questore di Rieti (dicembre 2015), il 48enne aveva continuato a perseguitare la giovane con pedinamenti, blitz sul posto di lavoro e sms, ingenerandole stati d’ansia e paura, tanto da costringerla a cambiare le proprie abitudini e gli abituali percorsi e tragitti cittadini. Nell’aula del palazzo di giustizia erano stati precedentemente ascoltati anche testimoni, amici e inquilini della 36enne ed espletate anche una serie di indagini difensive e relazioni tecnico-investigative, in particolare sull’utenza telefonica in uso all’imputato. Contestualmente il Collegio del tribunale di Rieti - a fronte della richiesta di condanna a 5 anni di reclusione sollecitata dal pubblico ministero, Lorenzo Francia - lo ha condannato a 4 anni, in applicazione delle attenuanti generiche, con l’interdizione quinquennale dai pubblici uffici e una provvisionale di 8mila euro, disponendo, infine, in separato giudizio civile, il risarcimento del danno patito e rappresentato. Sentenza rispetto alla quale i legali di fiducia dell’uomo (Mauro Giovannelli e Simone Petrangeli) presenteranno appello: «Sussistono numerosi elementi di intrinseca contraddittorietà e incongruenza - ha commentato l’avvocato Giovannelli - in quanto la stessa istruttoria ha fatto emergere risultanze insufficienti e molti punti mai del tutto chiariti».

 

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Il Messaggero