Rieti il vescovo Pompili domenica in visita all'istituto storico “Massimo Rinaldi” Celebrerà messa a San Rufo

Il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili
RIETI - Domenica 10 gennaio alle ore 10,30 il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, farà visita alla sede dell’istituto storico “Massimo Rinaldi”...

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RIETI - Domenica 10 gennaio alle ore 10,30 il vescovo di Rieti, monsignor Domenico Pompili, farà visita alla sede dell’istituto storico “Massimo Rinaldi” di Rieti presso la chiesa di San Rufo al Centro d’Italia, dove presiederà la solenne concelebrazione nella festa liturgica del Battesimo di Gesù, a conclusione del tempo di Natale.


Ad animare il sacro rito sarà la Corale “Aurora Salutis” di Rieti diretta da Barbara Fornara. Si tratta di un evento atteso nella comunità ecclesiale diocesana, non solo per l’importanza del luogo che ospiterà la visita del vescovo Pompili: un luogo che caratterizza il connotato-principe del capoluogo dei Sabini, quello del Centro d’Italia. San Rufo, infatti, anche dopo i recenti interventi di abbellimento e al ritorno del suono della campane e del settecentesco organo Fedeli, fortemente voluti dal Rettore, monsignor Giovanni Maceroni, rappresenta una delle chiese di maggior rilievo della Diocesi, ospitando, tra gli altri dipinti, il famoso quadro opera dello Spadarino (allievo prediletto del Caravaggio) “Tobiolo e l’angelo custode”, oltre a conservare segni di un barocco-rococò di pregevole fattura, pressoché intatti.

La presenza del vescovo Domenico Pompili, inoltre, sarà utile anche per fare il punto sulla causa di canonizzazione del venerabile Massimo Rinaldi, ancora giacenie presso la Congregazione delle Cause dei Santi, e sulla stessa attività dell’Istituto storico che, fin dalla sua fondazione del 1991, si è contraddistinta in ambito nazionale e diocesano per aver portato avanti una attenta “pastorale della cultura”, grazie al lavoro della compianta suor Anna Maria Tassi e dello stesso monsignor Maceroni, finalizzata alla conoscenza di persone, fatti e luoghi della storia diocesana e cittadina degli ultimi cinque secoli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero