I vandali al parco di Santa Rufina si autoaccusano e insieme ai genitori riparano il danno. Il post del sindaco Ranalli

I vandali al parco di Santa Rufina si autoaccusano e insieme ai genitori riparano il danno. Il post del sindaco Ranalli
RIETI - I messaggi, le telefonate, le scuse dei ragazzi e dei loro genitori. L'episodio cui si fa riferimento è il danneggiamento della passerella pedonale mattonata...

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RIETI - I messaggi, le telefonate, le scuse dei ragazzi e dei loro genitori. L'episodio cui si fa riferimento è il danneggiamento della passerella pedonale mattonata presente all'interno del parco di Santa Rufina che nella scorsa notte era stata parzialmente divelta e le sue pietre asportate e poi accatastate da una parte. Un atto vandalico che aveva suscitato l'ira del primo cittadino e dei residenti della zona.

Ma ecco che poi le coscienze si sono svegliate, il buon senso ha prevalso ed evidentemente lo spirito civico dei ragazzi ha avuto la meglio rispetto all'ebbrezza momentanea di quella bravata notturna. Così è arrivato anche il momento del ravvedimento con un lieto fine che sarà da esempio per molti; genitori e figli hanno così aperto un minicantiere nel parco con cemento e cazzuola per rimattonare a proprie spese il camminamento danneggiato.

Il post del sindaco Ranalli
Ho ancora speranza per un futuro migliore. Dopo la delusione e l'amarezza di ieri per aver visto il parco di S.Rufina smontato in alcune parti, ecco la più piacevole delle sorprese. Le telefonate, i messaggi e le scuse di alcuni ragazzi e dei rispettivi genitori che, rendendosi conto della gravità del gesto fatto, hanno chiesto di poter rimediare. Ed ecco che alle 18 alcuni padri e madri, con figli al seguito, si sono ritrovati al parco armati di callarelle, cazzuole e mattoni nuovi. Il mio contributo è stato quello del supporter e con questo spirito ho seguito quello che è diventato un cantiere: vedere dei bambini che hanno capito i propri errori, osservarli contribuire per riparare quanto danneggiato e sperare che non lo rifacciano più. Dopo le paturnie è sopraggiunta una certa soddisfazione perché alla fine non tutto è perduto. Capire gli errori per poi chiedere scusa è un grande passo in avanti per tutti e un gesto di umiltà.
P.S. Non è importante conoscere il nome degli autori, ma quantomeno apprezzarne il ravvedimento.
 

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Il Messaggero