Rieti, Strada Vallonina ancora chiusa: danni ingenti sul fronte turistico

Vallonina
RIETI - Il rischio di caduta massi torna a infestare le sorti della riapertura della strada panoramica “Vallonina”, che collega Leonessa a Terminillo. Giunti a luglio,...

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RIETI - Il rischio di caduta massi torna a infestare le sorti della riapertura della strada panoramica “Vallonina”, che collega Leonessa a Terminillo. Giunti a luglio, la strada è ancora chiusa: a galla torna la stessa problematica che nel 2015, in questi stessi giorni, investì la Provincia di Rieti e il Comune di Leonessa, quando la strada era rimasta chiusa e a rotolare furono, più che i massi, le polemiche. Un tragitto di circa 20 chilometri che ogni anno viene percorso da migliaia di persone per ammirare la bellezza del panorama: la chiusura ha nel frattempo costretto molti turisti a fare marcia indietro, lasciando a bocca asciutta anche chi punta sulla riapertura per rimettere in moto l’indotto turistico azzoppato dalla pandemia.

Il rischio


Della panoramica che collega Leonessa con Pian de’ Valli, Il Messaggero ne aveva già scritto il 18 giugno, quando una prima richiesta di apertura era arrivata dal consigliere di opposizione del Comune di Leonessa, Vito Paciucci. E così ieri, dalle fila del centrodestra è intervenuto anche il vicesindaco di Rieti, Daniele Sinibaldi: «Avendo appreso che la strada della Vallonina potrebbe rimanere chiusa per tutta l’estate, rivolgo un forte richiamo alla Regione, che esercita la competenza sulla panoramica, proprietaria attraverso Astral, a scongiurare questa ipotesi che rappresenterebbe un danno incredibile al turismo dell’intero comprensorio del Terminillo - commenta Sinibaldi. - Chiediamo alla Regione di fare tutto il necessario, con urgenza, affinché venga aperta». Astral però, dal canto suo, ha già effettuato almeno un paio di sopralluoghi negli ultimi mesi, uno durante l’inverno e un altro pochi giorni dopo l’articolo de Il Messaggero, constatando il persistere del rischio di caduta massi. Poi, tornata in ufficio, l’azienda ha inviato un’e-mail ai Comuni di Leonessa, Micigliano e Rieti, demandando a loro il compito di mettere in sicurezza i rispettivi versanti di competenza, dato che Astral risponde della sola manutenzione stradale. «È vero, come Comune siamo in contatto con Astral, ma mettere in sicurezza i versanti ha un costo di svariati milioni di euro, che enti come il nostro non possono certo permettersi - conferma a Il Messaggero il sindaco di Leonessa, Gianluca Gizzi. - Per tentare di reperire i soldi necessari è quindi in corso un’interlocuzione con la Regione Lazio. Lungo la panoramica, il rischio del crollo massi è una situazione che purtroppo è sempre esistita: con il ghiaccio e la neve di questo ultimo inverno, tuttavia, è peggiorata e in alcuni punti le reti anti-caduta sono rotte, mentre altre sono piene di detriti. Nella zona di Jaccio Crudele, ad esempio, persiste la situazione più pericolosa, con cedimenti delle reti paramassi. Speriamo dunque almeno di poter provvisoriamente riaprire la strada questa estate».

 

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Il Messaggero