Covid, positivo il consigliere Alessio Angelucci: «L'esperienza dimostra quanto sia stato importante vaccinarmi»

Alessio Angelucci
RIETI - Il 20 novembre sarebbero scaduti i 180 giorni trascorsi dalla seconda dose di AstraZeneca ricevuta e ieri il consigliere comunale di “Rieti città...

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RIETI - Il 20 novembre sarebbero scaduti i 180 giorni trascorsi dalla seconda dose di AstraZeneca ricevuta e ieri il consigliere comunale di “Rieti città futura”, Alessio Angelucci, ha appreso di essere positivo al Covid. Una scoperta che, dopo l’iniziale sentimento di paura, ha rafforzato in lui la consapevolezza di quanto sia stata giusta la scelta di vaccinarsi. E di quanto possa fare la differenza agire con responsabilità e tempestività. Il campanello d’allarme per Angelucci è scattato martedì mattina. 

Il racconto. «Mi sono svegliato – racconta il consigliere raggiunto telefonicamente da ll Messaggero nel pomeriggio di ieri – con un forte raffreddore e mal di gola e siccome dovevo andare a scuola (Angelucci è docente di Religione in due scuole medie, una a Rieti e una in provincia, ndr), ho chiesto 20 minuti di permesso e sono andato all’hub vaccinale di Quattro strade dove ho fatto un tampone, risultato negativo. Quindi, con il green pass stampato, sono andato a scuola. Tuttavia, nel tardo pomeriggio (di martedì, ndr), siccome la sensazione di spossatezza si era fatta insistente, ho deciso di acquistare un test in farmacia. L’ho fatto a casa e ha dato esito positivo. A quel punto, ho immediatamente avvisato la dirigente scolastica del plesso dove ho insegnato la mattina per dare il via a tutta la procedura, compresa la chiusura per sanificazione e attivazione della dad». 

Il consulto. Il consigliere, al momento, lamenta solo il raffreddore. «E questo non è un caso – precisa – Grazie anche alle tante interlocuzioni avute in queste ore con dottori e professionisti di cui mi fido, ho avuto la conferma che questa lieve sintomatologia sia merito del vaccino. Ammetto che appena ho scoperto di essermi infettato, cosa che non mi aspettavo e non so ancora spiegarmi come possa essere avvenuta, visto che, anche per il lavoro che faccio, porto tantissime ore la mascherina e rispetto le norme anticovid, ho avuto paura. Ma a rassicurarmi è stato un mio cugino medico che, in videochiamata, di fronte alla mia ansia, mi ha invitato a misurare la saturazione che era a posto e a quel punto a lasciar lavorare i miei anticorpi. E così ho fatto». 

La convinzione. L’essersi contagiato ha, dunque, rafforzato in Angelucci, che proprio nei giorni scorsi è stato protagonista di un acceso scontro con i sostenitori della protesta no vax, la convinzione dell’importanza della vaccinazione e la necessità di mantenere alta la guardia. Io mi sono affidato totalmente a chi ne sa più di me – continua il consigliere -. Mi hanno detto ce sarei stato più sicuro con il vaccino, che mi avrebbe quanto meno preservato dall’ospedalizzazione. Io sto a casa, quindi ho fatto bene ad affidarmi e vorrei invitare la città, che in questo momento è terza in Italia per numero di positivi, a non affidarsi agli stregoni. Io non ho mai detto che la gente non possa manifestare, ma in questo momento siamo richiamati tutti a un profondo senso di responsabilità. Sono la prova provata che il virus sta circolando e che basta un minuto per infettarsi. Ecco perché mi auguro che gli ultimi indecisi avviino subito il percorso vaccinale e che la terza dose venga velocizzata al massimo. Il mio auspicio – conclude - è che possa riguardare tutte le persone che hanno la seconda dose in scadenza dei 180 giorni che devono vaccinarsi, al pari, a mio avviso, dei bambini che pur gestendo il virus meglio di un adulto lo veicolano all’interno dei nuclei familiari». 

 

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Il Messaggero