Rieti, Green pass: scatta la corsa al vaccino dei lavoratori

Green pass
RIETI - Non c’è solo il dipendente sospeso dal lavoro perché senza green pass (parliamo di un ente pubblico, ndr) che nella settimana appena trascorsa ha fatto...

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RIETI - Non c’è solo il dipendente sospeso dal lavoro perché senza green pass (parliamo di un ente pubblico, ndr) che nella settimana appena trascorsa ha fatto le corse per andare a vaccinarsi, come ha raccontato a Il Messaggero il suo medico di famiglia, Giuliano Sanesi. Con lui, almeno altre 150 persone si sono precipitate a vaccinarsi - tra il 9 e il 16 ottobre scorsi - facendosi iniettare la prima dose di Pfizer. Lo testimonia il consistente aumento (per molti aspetti prevedibile) di prime dosi di vaccino fatto registrare nei giorni scorsi, in particolare in quelli a cavallo del 15 ottobre, d-Day in cui è diventato obbligatorio per ogni dipendente possedere il green pass per accedere nei luoghi di lavoro. La Asl ha conteggiato tra il 9 e il 16 ottobre ben 800 prime dosi Pfizer, con una percentuale superiore al 18 per cento rispetto a quelle fin qui registrate nei mesi precedenti. Percentuale che in termini assoluti vale almeno 150 persone in più che, nella settimana appena trascorsa, hanno deciso di farsi vaccinare. 


Tutto merito dell’obbligatorietà per legge del green pass o c’è anche altro? Dare una risposta esatta al cento per cento è impossibile. Bisognerebbe scovare e poi ascoltare la testimonianza diretta dei nuovi immunizzati in prima dose. Altro dato interessante che, in un certo qual modo, avvalora la tesi della spinta al vaccino determinata dal green pass obbligatorio giunge dall’età dei vaccinati in prima dose: tutte persone tra i 30 e 60 anni, in piena età lavorativa quindi, e che nei mesi scorsi non avevano risposto alla chiamata dell’Asl. Green pass o meno, il dato amplia ancora la platea delle persone che in provincia hanno scelto di immunizzarsi ed è comunque da salutare con soddisfazione.

 

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Il Messaggero