Rieti, il racconto dei primi over 80 vaccinati: «Tutti devono capire l’importanza di immunizzarsi»

Maria De Luca con una infermiera
RIETI - Si sono sentiti fortunati a essere i primi a poter accedere a quello che considerano l’unico antidoto alla crisi sanitaria ed economica. A Poggio Mirteto e Magliano...

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RIETI - Si sono sentiti fortunati a essere i primi a poter accedere a quello che considerano l’unico antidoto alla crisi sanitaria ed economica. A Poggio Mirteto e Magliano Sabina, ieri sono stati vaccinati, in tutto, 96 ultraottantenni: 54 nella Asl mirtense e 42 in quella maglianese. Tra quanti hanno partecipato alle somministrazioni a Poggio Mirteto, c’erano quattro cittadine di Fara Sabina: Laura Bellini, Alba Rossetti, Laura Fagiolo e Maria De Luca. A due di loro, Il Messaggero ha chiesto di raccontare le sensazioni e le aspettative. «Sono stata molto contenta di essere stata chiamata a vaccinarmi il primo giorno. Mi sento molto fortunata - commenta Laura Fagiolo, 85 anni tra una settimana, imprenditrice agricola di Fara Sabina e titolare dell’omonima azienda agrituristica. - Non ho provato alcun fastidio al pari delle altre persone presenti. Si è svolto tutto senza problemi, a differenza delle teorie dei “no-vax” che in questo momento, insieme all’ignoranza, sono più dannose del virus. Io, al contrario, credo nella scienza e nel miracolo che è stato fatto nel produrre il vaccino in un anno e son ben felice di averlo fatto. Questo virus sta procurando danni che non si vedono. Oggi sono andata a comprare la soia e ho trovato un aumento del 25% in un mese. Mi sono lamentata con il venditore e mi ha spiegato che le navi devono stare in quarantena a Ravenna e si fanno pagare il noleggio anche per i giorni di fermo. Da 40 euro al quintale la soia è arrivata a 50 euro. Questo in tanti non lo vedono, ma noi le tocchiamo con mano. Ho avuto l’ennesima conferma dei danni del virus».

La speranza


La signora Maria De Luca, classe 1935, mamma del consigliere comunale di Fara Sabina, Vincenzo Mazzeo, associa al vaccino il sinonimo di speranza. «Sto vivendo questo momento di pandemia con tanta ansia - racconta Maria appena uscita dalla sala vaccinazioni di Poggio Mirteto - soprattutto per le nuove generazioni. Ma oggi provo serenità e gratitudine per il personale che mi ha assistito durante il vaccino. Sono stati tutti molto gentili e mi hanno messa a mio agio tant’è che non ho sentito nemmeno la puntura. Ora guardo a domani con speranza. Spero che le persone si rendano conto dell’importanza del vaccino e che non ci siano più tutte queste morti. Ora più che mai credo nel vaccino e già mi faccio portavoce della sua importanza con persone a me vicine».

 

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Il Messaggero