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RIETI - «Sono stato tra coloro che l’ha costituita, ma oggi prendo atto che il progetto politico dell’Unione Bassa Sabina è venuto meno da tempo. Quindi, bene hanno fatto i sindaci a prendere atto realisticamente della fine un periodo, ma con la consapevolezza che la strada resta quella di fare le cose insieme». Anche rilanciando la possibilità di una fusione tra i Comuni di Poggio Mirteto e Montopoli, territorialmente contigui e rispetto alla quale si dibatte da oltre 30 anni. Giuseppe Rinaldi, presidente del Consiglio comunale di Poggio Mirteto, è stato uno dei padri fondatori dell’Unione Bassa Sabina, ma non fa difficoltà ad evidenziarne i limiti attuali, definendo il documento di scioglimento siglato dai sindaci dei Comuni di Poggio Mirteto, Montopoli di Sabina, Cantalupo in Sabina, Forano e Tarano, «un gesto di grande responsabilità politica, che esprime la volontà dei propri Consigli comunali e un sentire comune. Girando per i territori - rileva - molti cittadini non sanno neanche che esiste l’Unione e altrettanti sono critici. Di fatto, quel progetto politico oggi non c’è più: si vede dalla partecipazione degli amministratori e dalla percezione della popolazione che erroneamente la definisce un carrozzone, dimenticando che lì gli amministratori non percepiscono nulla».
Le prospettive. Accanto all’aspetto politico, andranno affrontati quelli tecnici e amministrativi. «Parallelamente al ragionamento politico dei sindaci - aggiunge Rinaldi - bisognerà mettere in atto azioni amministrative per fare in modo che tutto avvenga come deve avvenire, sia dal punto di vista della gestione del personale sia dei rapporti economici».
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Il Messaggero