RIETI - «Aumentano le segnalazioni dei rubinetti a secco. E crescono di giorno in giorno i disagi dei cittadini e delle cittadine di Rieti e provincia, costretti a fare i...
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«Nonostante questa vicenda stia assumendo i contorni di una vera e propria disfatta dirigenziale - spiegano Paolucci e Palmerini - il presidente di Aps non trova il coraggio di chiedere scusa per il caos e le inefficienze che il management ha creato e sta creando a migliaia di residenti e turisti. Probabilmente il presidente, abituato alle conferenze fiume dove nessuno prova a smentirlo, starà studiando una exit strategy per salvare il salvabile. Ma sappia che certo qui da salvare c’è ben poco. Queste ultime settimane sintetizzano infatti l’incapacità di gestire una società che assicura un bene primario alla provincia. Dopo i rincari delle tariffe, dopo il conteggio effettuato con algoritmi, dopo i non meglio precisati progetti di investimento, i nodi vengono al pettine: sempre più Comuni soffrono la sete come se fossero nel Sahara, mente sono localizzati, come abbiamo già avuto modo di dire, sul più importante bacino di oro blu d’Europa».
«Anche la conferenza dei sindaci deve prendere atto di questa situazione e chiedere a Turina di fare un passo indietro - per noi le dimissioni dell’attuale presidente di Aps sono un atto dovuto, perché la società ha bisogno di un presidente che rilanci Aps, che non lasci a secco interi paesi, che non apra ad ogni occasione il libro dei sogni per far credere che tutto va bene. Anche i più scettici oggi converranno che i fatti dimostrano il contrario». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero