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RIETI - Rieti per l’Ucraina: i primi tre automezzi carichi di coperte, indumenti, alimenti e farmaci raccolti da lunedì alla Mensa di Santa Chiara sono partiti nel primo pomeriggio da via San Francesco, destinazione Siret, zona franca al confine tra Romania e Ucraina dove il carico sarà consegnato ai volontari ucraini che lo trasferiranno in uno dei centri di accoglienza allestito nella città di Cernivci. Un applauso dei tanti volontari accorsi per smistare e caricare gli aiuti e la preghiera silenziosa di molti ha salutato la partenza dei mezzi, il Gran Volume e il Ducato guidati da Gabriele e Roberto Casanica e un terzo furgone guidato da Ennio Barbante e Pier Lorenzo Orlandi, con i quali viaggerà anche il fotografo reatino Riccardo Fabi. Li aspetta un viaggio di 1.970 km (e altrettanti al ritorno) nell’Europa toccata da guerre vecchie e nuove: l’arrivo è previsto non prima di domani sera.
Oltre 150 i quintali di beni raccolti da lunedì a oggi dalla Mensa, a riprova dello straordinario slancio solidale di semplici cittadini, Comuni, scuole, aziende, cooperative, farmacie, conventi e parrocchie.
La raccolta proseguirà fino alle 22 di stasera e poi verrà sospesa in attesa di nuove valutazioni. Nelle sale riaperte del Monastero di Santa Chiara ci sono infatti beni in abbondanza per un secondo carico che partirà nei prossimi giorni. Continua dunque il lavoro di decine di volontari – molti dei quali giovanissimi – che si sono ritrovati a Santa Chiara grazie a un passaparola spontaneo e collettivo. Diverse le giovani ucraine che hanno aiutato a preparare gli scatoloni, traducendo le etichette. Per il carico dei furgoni hanno dato una mano anche richiedenti asilo afghani e pakistani, accolti dalla cooperativa L’Albero 2.
«Davvero da soli non avremmo potuto far nulla – dice la coordinatrice della Mensa Stefania Marinetti - perciò abbiamo una sola parola per tutti e per ciascuno: grazie. Siete stati così tanti e così generosi che temo di aver dimenticato qualcuno e me ne scuso. Seguiamo l’evolvere della situazione per continuare a renderci utili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero