Rieti, ucciso durante una battuta al cinghiale  

Una pattuglia dei carabinieri
RIETI - Un hobby che si tramuta in tragedia. Dopo cinque giorni di lotta tra la vita e la morte, Luigi Spinucci, 44enne maresciallo dell’Esercito italiano residente a Cesano...

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RIETI - Un hobby che si tramuta in tragedia. Dopo cinque giorni di lotta tra la vita e la morte, Luigi Spinucci, 44enne maresciallo dell’Esercito italiano residente a Cesano (Roma), è deceduto all’ospedale Agostino Gemelli di Roma, dove era stato trasportato d’urgenza perché ferito da un colpo di fucile durante una battuta di caccia. E’ accaduto sabato sulle montagne di Montebuono, comune sabino che il maresciallo aveva conosciuto grazie alla moglie Tamara, originaria del piccolo centro.

Lo scorso fine settimana, come spesso accadeva, il 44enne si era recato in località Ponte Grande dove insieme ad un gruppo di amici aveva deciso di prendere parte ad una battuta di caccia al cinghiale, sport che lo appassionava e che praticava insieme ad una squadra di amici. Una giornata come tante altre, che, improvvisamente si è trasformata in un incubo. Durante la battuta, infatti, qualcosa è andato storto e l’uomo è stato raggiunto da un proiettile sparato dal fucile di un compagno di battuta. La gravità dell’accaduto è stata subito percepita dai cacciatori del gruppo che hanno dato immediatamente l’allarme.

SOCCORSO DIFFICOLTOSO
Le operazioni di soccorso non sono state semplici. Essendo una zona molto impervia, l’eliambulanza non è riuscita ad atterrare sul luogo dell’incidente e il 44enne è stato trasportato prima presso l’ospedale di Civita Castellana e da lì, in elicottero, ha raggiunto il policlinico Gemelli. Le sue condizioni sono state giudicate subito serie dai medici che hanno tentato il tutto per tutto per tenerlo in vita. Ma ieri le speranze si sono spente.
Il maresciallo, che lascia la moglie e due figli, non ce l’ha fatta. Sulla dinamica dell’incidente stanno lavorando i carabinieri della stazione di Collevecchio. I militari che fanno capo alla compagnia di Poggio Mirteto sono intervenuti in località Ponte Grande e hanno effettuato i rilievi sul luogo dell’incidente.

Lo scopo è ricostruire, anche attraverso le testimonianze fornite dai partecipanti alla battuta di caccia, i momenti che hanno preceduto il ferimento, poi rivelatosi fatale, del maresciallo. Per verificare cioè se sia stato commesso qualche errore nel corso della battuta ed accertare responsabilità. Intanto, come atto dovuto, è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero