Rieti, focus sul turismo archeologico della Sabina

L'incontro
VACONE - A Vacone amministratori e tecnici a confronto per lo sviluppo del progetto Re.Tu.Ar. - Rete del Turismo Archeologico della Sabina. ...

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VACONE - A Vacone amministratori e tecnici a confronto per lo sviluppo del progetto Re.Tu.Ar. - Rete del Turismo Archeologico della Sabina.




"Si chiama Re.Tu.Ar. - spiega una nota - un progetto che mira alla nascita, ottimizzazione e fruizione del patrimonio archeologico detenuto dal territorio per aumentare il flusso turistico nell’area. Sono tanti, infatti, ad oggi, i siti di grande interesse archeologico che non sono fruibili e, nella maggior parte dei casi, ancora coperti da una spessa coltre di terreno che, paradossalmente, rappresenta l’unica loro protezione. Portare alla luce questi splendori e attivare un circuito turistico che possa generare economia sul territorio è l’intenzione dei Comuni aderenti a SER.A.R.".



L'INCONTRO

"L’incontro di ieri - aggiunge la nota - che si è svolto presso il Palatravaglio di Vacone e al quale hanno partecipato amministratori e tecnici dei comuni di Vacone, Cottanello, Montebuono e Torri in Sabina, Renato Di Gregorio, e l’ispettore della Soprintendenza dei beni archeologici del Lazio Alessandro Betori, aveva proprio l’obiettivo di fare il punto della situazione e condividere le linee di indirizzo per proseguire il lavoro. La sollecitazione alla stesura del progetto è arrivata a marzo 2014 dall’Agenzia del Turismo Regionale che attraverso una call ha invitato a manifestare i propri interessi, presentando appunto un progetto, per poi, successivamente predisporre un bando ad hoc.

In quella prima fase 6 furono gli interventi previsti in altrettanti Comuni appartenenti all’Associazione dei Comuni Ser.A.R.. Essi, supportati da Impresa Insieme, loro segreteria tecnica, hanno presentato un progetto del valore di circa 1milione e 200 mila euro tra cui: Cottanello, Torri in Sabina, Montebuono, Casperia, Stimigliano, e Cantalupo.

Il progetto ha ricevuto grande apprezzamento da parte dell’Agenzia, così come dichiarato dallo stesso direttore Giuseppe Bastianelli, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle tavole del progetto, lo scorso anno, a Montebuono.

Il progetto non si è però fermato in attesa del finanziamento e grazie anche all’attività di Valeria Galluzzi., l’architetto che, nell’ambito del programma regionale “Torno Subito”, sta conducendo la sua fase di tirocinio a Montebuono la rete è di molto cresciuta. E ieri è stata una nuova presentazione, quella della seconda fase di Re.Tu.Ar.


Dagli originari 6 interventi, oggi le aree archeologiche a cui si è stata estesa l’analisi sono ulteriori 9, per un totale di 15 inclusa l’area degli scavi della Villa di Orazio di Vacone, sulla quale i presenti hanno avuto modo di fare un giro a margine dell’incontro. Un numero consistente che prevedrebbe un finanziamento ingentissimo. Ecco perché si è deciso non di restare in attesa di un finanziamento, ma di dar vita ad una vera struttura, che coinvolga i Servizi Tecnici dei Comuni e che consenta di pianificare i lavori strutturali da prevedere".

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Il Messaggero