Rieti, truffe dello specchietto e del falso carabiniere sventate

Truffa dello specchietto (Archivio)
RIETI - Truffe tentate e raggiri. Non conosce sosta l’attività di ladri e malviventi, tra furti e tentativi di far cadere nella rete le vittime predestinate. ...

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RIETI - Truffe tentate e raggiri. Non conosce sosta l’attività di ladri e malviventi, tra furti e tentativi di far cadere nella rete le vittime predestinate.

Gli episodi. A Contigliano, è andata in scena, ma è stata fortunatamente sventata, l’ormai tristemente nota truffa dello “specchietto”. Nella scorsa giornata, poco dopo le 11 del mattino, lungo la centrale via della Repubblica, un uomo ha messo in scena il danneggiamento dello specchietto retrovisore del proprio veicolo, chiedendo così l’immediato risarcimento del danno, da liquidarsi contestualmente. La vittima scelta dal malfattore, tuttavia, ha avuto la prontezza di spirito di reagire e di rifiutare quell’indebita richiesta, così da mettere in allerta il truffatore che si è poi rapidamente allontanato a bordo del suo automezzo. Sull’episodio, immediatamente denunciato dall’uomo, stanno effettuando indagini i carabinieri, per poter risalire al responsabile attraverso alcuni elementi testimoniali forniti dal conducente.
In Sabina, a Stimigliano, una donna è finita nel mirino dei truffatori, riuscendo però a far saltare i loro piani. L’anziana è stata contattata telefonicamente, con la richiesta di rivolgersi immediatamente al maresciallo dei carabinieri del comando stazione, il cui falso “sostituto” avrebbe probabilmente dato notizia del solito nipote o figlio bisognoso di aiuto (e soprattutto di denaro) per tirarsi fuori dai guai. I truffatori non avrebbero ovviamente riagganciato, così l’anziana una volta risollevata la cornetta avrebbe di nuovo parlato con uno dei malviventi. Fiutando però l’inganno, la donna ha poi desistito.

Le tecniche. Sono ancora frequenti, a Rieti e nell’intera provincia Sabina, episodi del genere, che rimangono comunque monitorati dalle forze dell’ordine, il cui invito è sempre quello di denunciare situazioni o contatti sospetti.


Le tecniche utilizzate si rivelano spesso le medesime, all’interno di una gamma ristretta. Oltre alla telefonata del falso appartenente alle forze dell’ordine, come nel caso di Stimigliano, ci sono quella del contatto telefonico da un finto avvocato, sempre fingendo un incidente a un parente, bisognoso di denaro, e quella direttamente del falso familiare, spesso un sedicente nipote. Altro sistema di truffa resta poi quello del falso pacco da consegnare in cambio di denaro.
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Il Messaggero