Rieti, truffe con vendite on-line: tre denunciati dai carabinieri

Carabinieri
RIETI - Nell’ultimo periodo, la Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto ha ulteriormente aumentato le attività di contrasto nei confronti dell’odioso fenomeno...

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RIETI - Nell’ultimo periodo, la Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto ha ulteriormente aumentato le attività di contrasto nei confronti dell’odioso fenomeno delle truffe online.

Le indagini sono state avviate a seguito della presentazione di alcune denunce presso le Stazioni di Fara in Sabina e di Torri in Sabina, entrambe alle dipendenze dal predetto Comando Compagnia, per le quali è stata poi sviluppata un’unica attività investigativa nei confronti dei rispettivi truffatori i quali sono risultati utilizzare la medesima strategia per raggirare le loro vittime.

Più nel dettaglio, le truffe hanno riguardato la vendita di alcuni beni mobili messi in vendita su noti siti e-commerce. Gli autori delle truffe dapprima si sono mostrati interessati all’acquisto della merce contattando telefonicamente l’offerente tramite utenze risultate poi intestate a soggetti prestanome. Hanno poi proposto il pagamento delle somme richieste in varie forme salvo poi indurre il malcapitato venditore, mediante artifizi e raggiri, a compiere delle operazioni bancarie facendole credere come procedure necessarie per ricevere l’accredito a saldo della merce da acquistare.

Solo quando era ormai troppo tardi, le persone offese hanno realizzato di aver in realtà effettuato un pagamento anziché ricevere il denaro.

Le indagini condotte dai militari dell’Arma hanno permesso di identificare nel complesso tre persone, una donna italiana 47enne, un uomo italiano 30enne ed un brasiliano 19enne, i quali sono stati deferiti in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per truffa.

A riguardo, i Carabinieri consigliano di diffidare sempre da acquisti troppo convenienti e facili guadagni: spesso si tratta di merce falsa o rubata o addirittura inesistente. Inoltre suggeriscono di non acquistare prodotti presentati come miracolosi o oggetti d’arte o di antiquariato se non si è certi della provenienza.

 

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Il Messaggero