Rieti, truffe agli anziani: torna l'allarme. L'invito della polizia ai familiari sulla massima attenzione

Una truffa (Archivio)
RIETI - Truffe agli anziani a Rieti, nuovo atto. Ancora episodi di raggiri ai danni di persone anziane, sole in casa o fragili e vulnerabili. In città, nell’ultima...

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RIETI - Truffe agli anziani a Rieti, nuovo atto. Ancora episodi di raggiri ai danni di persone anziane, sole in casa o fragili e vulnerabili. In città, nell’ultima settimana, sono stati quattro i casi accertati, di cui due andati a segno con la sottrazione di oro, gioielli e contanti per un ingente valore economico.

Le modalità. L’ultimo episodio è stato consumato nel centrale quartiere di Regina pacis il 25 aprile, giornata festiva, a conferma che i malviventi non vanno mai a riposo, neanche in quei giorni in cui gli anziani, con più probabilità, potrebbero trovarsi in compagnia di figli e parenti. Raggiri sui quali stanno ora indagando gli uffici della squadra mobile della questura di Rieti. Ma l’appello delle forze dell’ordine è principalmente rivolto alla cerchia dei familiari, figli, nipoti e congiunti, affinché possano non solo «catechizzare» i loro parenti, ma anche mettere in atto misure preventive concrete e adottare, materialmente, una serie di accorgimenti che possano evitare e scongiurare una delle truffe più odiose che - oltre a “scippare” materialmente le vittime di un consistente valore economico - vanno a ledere la sfera emozionale e affettiva, lasciando pesanti ripercussioni a livello psicologico e di prostrazione interiore.

Lo scenario. Nei giorni scorsi, con il solito modus operandi, i truffatori hanno contattato a Rieti persone anziane e sole in casa, con l’espediente del nipote bisognoso di soldi, ma anche come sedicenti (falsi) impiegati comunali o delle Poste o ancora finti tecnici per il controllo di caldaie o millantati avvocati. Da qui, hanno chiesto, con urgenza, denaro per togliere dai guai un figlio o un nipote incappato, con colpa, in un incidente stradale con danni a terze persone. Nei due casi andati a segno a Rieti, sono stati sottratti numerosi oggetti in oro, per un ingente valore, di migliaia di euro. Tra questi, i ricordi affettivi di una vita, di cerimonie e di momenti importanti.

I consigli. La fondamentale raccomandazione della questura reatina è quella di evitare, all’interno delle case di genitori o nonni anziani, che ci sia la presenza di oro, gioielli o contanti in somme consistenti, così - anche in caso di raggiro andato a segno - mancherà materialmente il bottino da consegnare ai truffatori. E poi, ancora, nella società degli smartphone, revocare il consenso dati dalle pagine bianche dell’elenco telefonico, affinché l’utenza di casa non sia più di dominio pubblico, ma solo nella disponibilità della ristretta cerchia familiare. Non aprire la porta agli sconosciuti, riagganciare la cornetta in caso di telefonate sospette o effettuare un controllo incrociato con il vero figlio o nipote dopo la telefonata dei malviventi. Diffidare di tecnici venuti a domicilio, di volontari per azioni benefiche o servizi gratuiti e, in ogni contesto di dubbio, allertare le forze dell’ordine. Nella maggior parte dei casi, quando la truffa è andata a segno è ormai troppo tardi e rimane difficile individuare i responsabili, in quanto l’oro e i gioielli vengono commercializzati o rivenduti subito. Nei casi verificatisi in questi giorni a Rieti, la pista degli investigatori della squadra mobile reatina, coordinata dal dirigente Marco Stamegna, sembrerebbe puntare di nuovo verso sud, nell’area campana.

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Il Messaggero