Terremoto, danni in tribunale crepe negli uffici dei giudici

L'entrata della biblioteca chiusa
Il terremoto non ha risparmiato il tribunale di Rieti dove, dopo la violenta scossa del 24 agosto, sono comparse delle fessurazioni orizzontali sulle pareti interne degli uffici...

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Il terremoto non ha risparmiato il tribunale di Rieti dove, dopo la violenta scossa del 24 agosto, sono comparse delle fessurazioni orizzontali sulle pareti interne degli uffici occupati da alcuni sostituti procuratori e dalle rispettive segreterie. I tecnici del Genio Civile hanno effettuato i controlli e, al momento, non ci sarebbero problemi di stabilità. Ma è certo che occorrerà intervenire per mettere in sicurezza quella parte che riguarda l'ampliamento realizzato successivamente alla costruzione del palazzo che ospita il tribunale dagli anni ‘60.


Una parte che fu aggiunta negli anni '90 tra i due "denti" già esistenti, dalla quale vennero ricavati altri uffici. La decisione di intervenire fu assunta quando diventò pressante la necessità di ricavare nuovi spazi dentro l’edificio, diventato insufficiente per rispondere a tutte le esigenze che si erano moltiplicate con l’entrata in funzione della procura circondariale presso la Pretura.

Il presidente dell’epoca, Giovanbattista Pucci, uno dei più longevi rimasti in carica (1992-2002), si oppose alla sopraelevazione di un altro piano, dichiarandosi però favorevole al completamento della parte vuota del palazzo di giustizia. Una decisione nata dal fallito tentativo di costruire all’ex Zuccherificio un nuovo tribunale, progetto che aveva ricevuto anche il via libera dei magistrati e di gran parte dell’avvocatura. Furono realizzati tre piani, fino a pareggiare l’altezza attuale. Ora, è proprio lungo le pareti interne dell’ampliamento - e non sul fabbricato originario che non presenta criticità  - che sono visibili le fessurazioni alla cui formazione, secondo alcuni tecnici, potrebbero aver concorso anche i pesi eccessivi presenti al piano superiore.

ARMADI ROTANTI
Nel mirino sono finiti, come già nel 2009, anno del terremoto a L’Aquila, gli armadi rotanti che contengono i fascicoli del settore civile. Dovevano essere già spostati, poi non se ne fece più niente, ma adesso l’intervento, hanno chiarito i tecnici, non è più rinviabile. Così, si fa strada l’ipotesi di alleggerire il piano trasferendo l’archivio al piano sotterraneo, unendolo a quello esistente. La loro pesantezza potrebbe aver contribuito, con le scosse, alla comparsa delle fessure, apparse più accentuate in una stanza dove sono presenti fotocopiatrici e fax.

LA BIBLIOTECA

Qualche cedimento, dopo la scossa del 24 agosto, è apparso anche all’interno della vecchia aule delle udienze, posta al primo piano, ma si tratta di una tamponatura che divide l’aula, ora utilizzata in parte come biblioteca, e che non crea preoccupazione anche se i vigili del fuoco che hanno saggiato la resistenza del tramezzo, hanno invitato tutti a usare meno possibile i locali.
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Il Messaggero