Rieti, tombini sprofondati nell'asfalto, auto e due ruote a rischio Le foto

Tombini via dei Pini
RIETI - E' un'emergenza dimenticata, quasi ignorata verrebbe da dire. E' quella dei tombini stradali che, in molti casi, appaiono letteralmente sprofondati...

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RIETI - E' un'emergenza dimenticata, quasi ignorata verrebbe da dire. E' quella dei tombini stradali che, in molti casi, appaiono letteralmente sprofondati nell'asfalto tanto da costituire un serio pericolo soprattutto per chi ci incappa andando in bici o in moto, ma pure per gli ammortizzatori delle auto non è uno scherzo passarci sopra.








Le strade della città sono costellate di chiusini che non si trovano più a livello del manto di asfalto, alcuni, addirittura, si trovano in incroci strategici quali quello tra via Calcagnadoro e via Molino della Salce, dove sembra essersi creata una vera e propria buca. Accade lo stesso in via dei Pini, al termine della discesa, con un tombino sprofondato nell'asfalto in prossimità del marciapiedi, anch'esso mal ridotto. Una situazione di abbandono e di degrado, aggravata da uno stato di manutenzione delle strade giunto al livello più basso, che si trascina da anni nonostante le numerose segnalazioni e lamentele. Il tour dei chiusini a rischio offre spaccati interessanti in molte strade del centro. Basta percorrere via San Liberatore e se ne trova uno proprio all'altezza dell'ultimo incrocio prima di raggiungere via Cintia, oppure avventurarsi lungo viale Fassini. Fino alla rotatoria con via Chiesa Nuova e via Molino della Salce è tutto un susseguirsi di coperture di ferro sprofondate o, in qualche caso, rialzate, così da costituire un pericoloso scalino, invisibile di notte. Percorrendo via Porrara (strada di campagna trasformata in tangenziale dal piano del traffico varato nel 1988 dalla giunta Tigli) di tombini a rischio ce ne sono poi diversi. Davanti all'aggravarsi della situazione, neppure un intervento è stato messo in cantiere dall'amministrazione comunale che continua a ignorare l'emergenza. Tanto, che si tratti di una buca o di un chiusino, in fondo la differenza non è poi molta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero