RIETI - Calde tisane antidolorifiche alla marijuana per curare problemi alla schiena: assolta una 53enne sabina dal pollice verde per piante non propriamente legali. La donna -...
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Nonostante l’apparente tenuità del fatto, l’utilizzo giustificato da fini terapeutici (dolori alla schiena causati negli anni da diversi interventi chirurgici) e la produzione di una dettagliata documentazione medica, la giovane sabina si è ritrovata alla sbarra a risponderne davanti al giudice Sabatini con la celebrazione del rito abbreviato, in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio formulata da pubblico ministero, Francia. Un thè «verde» costato caro alla sabina difesa in giudizio dall’avvocato Angela Boncompagni, e infine assolta dal giudice.
Tra i punti che hanno giocato a suo favore il fatto che non le potesse essere contestata la coltivazione in vaso di marijuana, la detenzione non finalizzata allo spaccio (mai trovate agendine con appunti, cifre o nomi) e – dalle risultanze delle perizie - un principio attivo complessivamente molto tenue e comunque inferiore alla dose minima giornaliera di utilizzo personale. Né infine la donna possedeva somme di denaro sproporzionate con il proprio tenore di vita. Una sentenza che non deve certo istigare a delinquere ma quelle tisane terapeutiche che alla fine si sono rivelate innocue in giudizio, si spera almeno abbiano avuto un reale effetto antidolorifico e calmante per lenire i dolori alla schiena.
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Il Messaggero