La Curva del Rieti "non tradisce": archiviata la protesta, dagli spalti solo cori e applausi per tutti. Foto

I tifosi del Rieti allo Scopigno (Foto Riccardo Fabi/Meloccaro)
RIETI - Quarantacinque minuti "spesi" solo ed esclusivamente a sostenere la squadra, chiudendo di fatto, la polemica con la proprietà, ma al contempo raccogliendo...

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RIETI - Quarantacinque minuti "spesi" solo ed esclusivamente a sostenere la squadra, chiudendo di fatto, la polemica con la proprietà, ma al contempo raccogliendo l'appello sia del presidente Curci (rimasto a casa, come anticipato ieri in conferenza stampa, ndr), che del tecnico Mariani e cioè "soffiare alle spalle dei giocatori" spingendoli verso la vittoria.

 
Per i tifosi del Rieti (circa 400, tra abbonati e paganti), momentaneamente la missione sta sortendo gli effetti sperati: gol di Marcheggiani al 40' con una "bomba" da trenta metri che s'infila sotto la traversa lasciando di stucco anche Ioime, fino a quel momento chiamato in causa solo da una botta di Tirelli da dentro l'area.

Ma che ci fosse "aria" di passione e di sostegno, lo si era già capito qualche minuto prima del fischio d'inizio: cori d'incitamento alla squadra, applausi dal campo da parte dei giocatori, finalmente in maglia amarantoceleste, per ringraziare e foto di rito volutamente scattata con la curva alle spalle degli undici titolari. 

Dalla parte opposta, gli oltre trecento ultras giunti da Potenza, non hanno di certo mancato di incitare una squadra, quella rossoblù, lanciata nella parte altissima della classifica, ma raggelati dalla prodezza del 32 reatino, al suo quarto gol stagionale (3 in campionato, uno in Coppa).

In tribuna c'era anche Paolo Negro, tra i papabili qualora il rapporto con Mariani si dovesse interrompere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero