OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
RIETI - «Possiamo perdere tutte le partite. Possiamo pure retrocedere. Ma dobbiamo sempre lottare». E' questa la sintesi del messaggio che i tifosi hanno recapitato a staff e giocatori della Kienergia Rieti questa sera. L'annunciato faccia a faccia tra supporter e atleti c'è stato in tardissima serata, intorno alle 20.15, subito dopo la fine degli allenamenti.
Già alle 18 un gruppo di una ventina di persone, con i rappresentanti della Curva Terminillo, era arrivato al Palasojourner chiedendo di parlare con la squadra. Il primo ad incontrarli è stato il team manager Picchio Feliciangeli, che ha organizzato l'incontro: impossibile entrare nel palazzo per le disposizioni Covid, così come era impossibile far uscire al freddo i giocatori, in quel momento accaldati per l'allenamento in corso. La scelta è stata quindi quella di darsi appuntamento alla fine della seduta, quando Stefanelli e compagni sono usciti all'esterno del palazzo e si sono confrontati con i tifosi.
«In questo palazzo hanno giocato grandi atleti - hanno spiegato i rappresentanti della curva - e lo dovete tenere presente. Quando indossate questa maglia, dovete rispettare la storia di questa società e la storia di questa città. Non possiamo tollerare certi atteggiamenti, non possiamo tollerare la sufficienza. Dovete uscire dal campo con le maglie bagnate di sudore. Non vediamo più impegno».
I tifosi hanno poi ribadito la vicinanza alla squadra, in ogni momento e in ogni situazione. «Anche se non possiamo entrare al palazzo - hanno detto - ci siamo sempre stati. Abbiamo fatto trasferte in zona rossa, rischiando anche le multe. Siamo venuti ad incitarvi alla prima partita dall'esterno. Vogliamo vedere unione e impegno: se un giocatore ha un problema, se un giocatore sbaglia, gli altri lo devono aiutare. Siamo qui dal 1977, abbiamo visto Coppa Korac e semifinali scudetto: possiamo accettare di perdere tutte le partite, possiamo accettare persino la retrocessione, ma non possiamo accettare di farlo senza lottare».
Tutti i giocatori e i tecnici, disposti in semicerchio, hanno ascoltato in silenzio le parole dei tifosi e la replica è stata affidata a capitan Stefanelli che ha parlato a nome di tutti: «Il nostro impegno è massimo e lo posso assicurare. Stiamo vivendo un momento difficile, in cui le cose non ci riescono. Non ci stiamo bene, io per primo ci soffro. Quando entro al palazzo il giorno dopo una sconfitta, per me è durissima. Quando perdo sto male. Sto male con la mia ragazza. Non riesco neanche a chiamare la mia famiglia. Vogliamo uscire da questa situazione e l'impegno è massimo. Per farlo dobbiamo essere uniti e lottare tutti insieme». Dopo le parole di Stefanelli c'è stato un lungo applauso che ha unito squadra e tifosi.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero