Rieti, pedalata solidale per la ricerca: le emozioni del biker Alessandro Mucci nelle zone colpite dal sisma del 2016

Il biker Alessandro Mucci insieme al consigliere comunale di Alessio Serafini
RIETI - «Settima ed ultima tappa che se dovessi darle un nome la chiamerei sicuramente la earthquake stage. Ho attraversato i luoghi simbolo dei terremoti del 2016 (Arquata...

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RIETI - «Settima ed ultima tappa che se dovessi darle un nome la chiamerei sicuramente la earthquake stage. Ho attraversato i luoghi simbolo dei terremoti del 2016 (Arquata e Pescara sul Tronto, Accumoli ed Amatrice)», inizia così il racconto del biker Alessandro Mucci, impegnato nella pedalato solidale per la ricerca.


«Sono davvero rimasto sconvolto: ad Arquata il centro è ancora inagibile a distanza di 4 anni, è tutto crollato ed in moltissimi punti ci sono addirittura macerie ed arredi vari. Il paese, come avviene nella maggior parte dei casi, è stato ricostruito più in basso. Pescara del Tronto non esiste più, o meglio io passando non ho trovato proprio nulla. La strada ci passa proprio in mezzo e l’unica cosa che ho notato sono distese di terra in cui fino a pochi anni fa sorgevano case ed edifici. Accumoli stessa storia con la differenza che qualche edifico storico è stato tassellato in attesa di un ripristino. Ad Amatrice, dove sono stato accolto dal consigliere comunale Alessio Serafini, però ho vissuto gli attimi più toccanti: è stata riaperta la via del corso che taglia il centro storico in due. Amatrice non esiste più. Non sto scherzando, non c’è più niente. Non avrei mai immaginato una cosa così: le uniche costruzioni sopravvissute sono le due torri campanarie».


«Quindi mi sono diretto verso Campotosto, famosa per il bellissimo lago su cui si affaccia, ma ancora di più purtroppo per il terremoti. Campotosto si trova proprio tra Amatrice e L’Aquila ed ha perciò subito due fortissimi sismi, il paese infatti è completamente raso al suolo: anche qui le casette e le varie attività sono dentro a container. La cosa incredibile, come ho vissuto a Castelluccio venerdì, è che a Campotosto ho trovato tantissima gente, perché è un luogo molto turistico: certamente è molto stridente venga lasciato tutto così, a distanza per giunta di 11 anni dalla prima scossa. Lasciato Campotosto, da cui ho potuto ammirare lo spettacolo del Gran Sasso d’Italia, sono andato direzione L’Aquila dove sono stato accolto da Fabrizio Iannini, membro della Asd Ciclo Cral che mi ospiterà in questi 2 giorni a L’Aquila». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero