Palazzo Ricci da verificare dopo il terremoto, ma gli uffici non si spostano

Palazzo Ricci
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RIETI - Terremoto, allarme rosso a Palazzo Ricci: il palazzetto della Curia di piazza Oberdan che ospita gli uffici finanziari del Comune ha bisogno di «ulteriori e approfondite verifiche» e «lavori di adeguamento e ristrutturazione con opere di consolidamento statico e antisismico», ma nonostante i ripetuti sopralluoghi dei vigili del fuoco e il pressing di prefettura e Curia vescovile sul sindaco, gli uffici restano dove sono. Parliamo degli uffici tributari, aperti al pubblico, e di economato e uffici finanziari, più di 20 dipendenti che ogni mattina vanno al lavoro a loro rischio e pericolo. Il primo sopralluogo dei vigili del fuoco risale al 22 settembre e già in quell'occasione si riscontrarono «lesioni significative» in corrispondenza del solaio-soffitto dell'Ufficio Tari. Ma l'unica mossa del Comune è stata quella di togliere l'archivio che gravava sull'ultimo piano, trasferito poi all'Ospedale vecchio. I vigili avevano prescritto le «biffe» graduate per monitorare le lesioni più importanti ma durante l'ultimo sopralluogo, risalente al 7 febbraio, neanche quelle risultavano messe.

Stessi esiti dal sopralluogo disposto i primi febbraio dal padrone di casa: a parere della Curia «il quadro fessurativo costituisce un immediato e serio pericolo per gli eventuali occupanti dei locali», al punto di chiedere al Comune «un'attenta verifica dei locali» e, se necessario, «un'ordinanza di sgombero, nelle more di una necessaria messa in sicurezza che neutralizzi le criticità riscontrate». Ma sono passati altri 25 giorni da quella nota e gli uffici sono sempre lì. «Il problema c'è, gli uffici vanno tolti, ma in centro non è facile trovare una sistemazione alternativa» - dice l'assessore al Bilancio, Paolo Bigliocchi, anche lui sistemato a Palazzo Ricci. - Volevamo tornare al palazzo comunale, ma prima di noi c'è tornato l'ufficio elettorale, perché anche la palazzina di via Cintia era inagibile. Ora stiamo trattando con la Provincia per un'ala dell'ex caserma dei Carabinieri, dove i lavori sono quasi finiti. Gli affitti da privati hanno costi proibitivi e noi non possiamo spendere un euro in più rispetto a locazioni precedenti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero