RIETI - "Dopo i ripetuti terremoti in Centro Italia, le strutture ricettive "verdi" di Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio continuano a fare la conta delle...
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Secondo Turismo Verde-Cia, infatti, "la rinascita del Centro Italia passa anche per le imprese agricole e agrituristiche che sono fondamentali per garantire la tenuta del tessuto socio-economico di queste zone del Paese, soprattutto delle aree interne. Per questo, l'organizzazione richiede a gran voce alle Istituzioni di promuovere il turismo rurale, non solo con spot pubblicitari, sicuramente utili, ma anche attraverso misure incentivanti come sgravi fiscali o "sconti famiglia". D'altra parte, come raccontano i dati di settore dell'Ufficio studi della Cia la situazione permane difficilissima: le 2.450 strutture agrituristiche nelle Province colpite dal terremoto registrano un “flop" di prenotazioni, anche se si segnala una piccola ripresa negli ultimissimi giorni. Ancora più grave la perdita economica per gli agriturismi che si trovano all'interno del cratere del sisma: 655 aziende che, tra danni e assenza di fatturato, hanno già visto sfumare circa 12 milioni di euro dal 24 agosto a oggi.
"Con più di un miliardo di euro di fatturato medio annuo (circa 45 mila euro per azienda) il movimento agrituristico in Italia -evidenzia Turismo Verde della Cia- è un fenomeno in costante crescita dal 1985 (anno in cui venne riconosciuto per legge) e negli ultimi dieci anni è cresciuto del 55 per cento, rappresentando uno dei pilastri più performanti del settore primario e dell'economia nazionale. Il ruolo multifunzionale dell'azienda agricola ha consentito di garantire, oltre alla manutenzione e alla difesa di territori e paesaggi tipici, un indotto non secondario per le altre attività turistiche e commerciali. Solo nelle regioni della dorsale appenninica colpite dal terremoto questo valore complessivo è quantificabile in circa 300 milioni: sinonimo di occupazione, sviluppo e oggi possibilità di rinascita. Con quasi 240 mila posti letto e oltre 430 mila coperti a tavola, l'agriturismo è un volano su cui ora si può riattivare l'economia dell'Appennino e la ricostruzione di aree interne oggi in grave difficoltà e a rischio abbandono e spopolamento -ha spiegato l'Associazione-. Bisogna spegnere le paure ingiustificate e tornare a riempiere gli agriturismi e le strutture ricettive di tutto l'Appennino". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero