Rieti, terremoto: quel cane adottato da un'intera popolazione

In cane di Accumoli
RIETI - E’ ancora lì, tranquillo. Sonnecchia accanto a quel distributore che è stata fino a ieri la sua casa. Lui, un bellissimo esemplare di pastore tedesco,...

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RIETI - E’ ancora lì, tranquillo. Sonnecchia accanto a quel distributore che è stata fino a ieri la sua casa. Lui, un bellissimo esemplare di pastore tedesco, è l’unico “del posto” rimasto nel cuore di Accumoli. Siamo in Piazza San Francesco, tutto intorno è crepe, macerie e distruzione. Nel mezzo campeggiano alcune tende, allestite per ospitare il Centro Operativo Comunale (Coc), con uomini dei soccorsi e delle forze dell’ordine a fare da cordone tutt’intorno. Non si scompone davanti a quel via vai estraneo, né lo distolgono i flash delle macchine fotografiche o quegli operatori dell’informazione, tanti, che guadagnano di ora in ora la piazza. Non conosciamo il suo nome, né se ne abbia uno. Ma sappiamo che lui è il “cane del benzinaio”, quello che gli abitanti del posto – e con loro poi gli operatori di soccorso – hanno adottato, nonostante l’immane tragedia che hanno vissuto e stanno ancora vivendo. Quel cane, che trascorreva le sue giornate in piazza, nei pressi di quel distributore oggi desolato e “spento”, lo troviamo ancora al suo posto. Spaventato, frastornato di sicuro, ma ancora fiero nello sguardo. E questo grazie alle cure di chi ha trovato la forza di badare a lui. Forse a quella presenza gli abitanti del piccolo Comune si sono anche aggrappati per cercare di guardare avanti senza spezzare il filo con ciò che fino a ieri “era” Accumoli. E quel “cagnolone”, stretto in un angolo ombroso della piazza, quella “continuità” che sa di speranza, in una grande solidarietà che si fa largo nella tragedia, la rappresenta davvero tutta. Lui, accucciato e tranquillo, nonostante il fragore e l’aria carica ancora della tragedia, sembra voler ricordare ciò che di colpo sembra tanto lontano. Lo ricorda e racconta a tutti quelli che incrociano il suo sguardo, nascosto dietro quella ciotola di acqua e di cibo a cui fare ancora, fiero e possente, la guardia.
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Il Messaggero