Il mortale sulla Rieti-Terni ripropone il tema della pericolosità della superstrada, necessario un new jersey per la sicurezza

Ivano Ceccucci, 57 di Foligno, morto lungo la Rieti-Terni
RIETI - Forse, ma il condizionale è d’obbligo in questi casi, non essendo terminati i rilievi dei carabinieri di Rieti, ci sarebbe una inversione a...

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RIETI - Forse, ma il condizionale è d’obbligo in questi casi, non essendo terminati i rilievi dei carabinieri di Rieti, ci sarebbe una inversione a “U” alla base del drammatico incidente stradale che domenica pomeriggio, poco dopo le 18 e 30, è costato la vita al centauro Ivano Ceccucci (nella foto), consigliere comunale di Forza Italia a Foligno, di 57 anni. L’impatto è accaduto in un tratto rettilineo del raccordo, poco prima dell’uscita per Contigliano all’altezza del chilometro 5 della superstrada. Secondo una ricostruzione ancora sommaria - sono i carabinieri di Rieti ad effettuare i rilievi, come detto - i due mezzi al momento dello scontro procedevano in senso opposto di marcia: l’autovettura in direzione Rieti mentre il centauro verso Terni, di ritorno con un gruppo di amici da un tour motociclistico sulla Maiella, in Abruzzo.

Dinamica da chiarire. Da chiarire, ora, per quali ragioni si sia potuto verificare lo scontro, avvenuto con traiettoria frontale, con i conducenti dei due veicoli che nulla hanno potuto per evitare la collisione. Uno scontro violentissimo che ha sbalzato il motociclista dal proprio mezzo facendolo finire riverso a terra sull’asfalto. A nulla, purtroppo, sono servite tutte le manovre salvavita praticate dal personale sanitario del 118, che poi non ha potuto fare altro che effettuare la constatazione di morte sul posto.

La riflessione. L’incidente di domenica pomeriggio ripropone, se mai ce ne fosse bisogno, una nuova e approfondita riflessione sulla pericolosità della superstrada Rieti-Terni, opera viaria inaugurata nella sua completezza solo la scorsa estate. Opera, come ha più volte scritto Il Messaggero, importante per la vocazione turistica del territorio ma che rappresenta allo stesso tempo il paradigma perfetto dei lavori pubblici in Italia. Mezzo secolo per portarli a termine e, nel momento in cui l’arteria è percorribile, la stessa è già vecchia e con una tasso di pericolosità altissimo. Quasi per intero in rettilineo, veloce e senza new jersey.

Insomma, terreno perfetto per gli incidenti. Non siamo, per fortuna, ancora ai livelli della Salaria ma la media è già oltre un decesso l’anno. E tutti i mortali degli ultimi anni sono accaduti nel tratto reatino, in particolare tra le uscite di Greccio e Contigliano. Alcuni politici reatini, di fronte alle nostre riflessioni, esternate a più riprese negli anni, ci hanno dato dei “soliti disfattisti”. La cronaca, purtroppo, e non ne siamo per nulla contenti, ci sta però dando ragione. E sarebbe ora che si iniziasse a pensare a dei correttivi, magari dal new jersey. Considerati i tempi che ci sono voluti per portare a termine la Rieti-Terni, meglio iniziare subito a ragionarci.

Il dolore. A Foligno, intanto, il giorno dopo la tragedia è quello del dolore e del cordoglio. Perché la tragica prematura scomparsa di Ivano Ceccucci, consigliere comunale capogruppo di Forza Italia, ha lasciato un vuoto incolmabile. «Esprimo a mio nome, dell’amministrazione comunale e dell’intera Città le più sentite condoglianze alla famiglia del consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, Ivano Ceccucci», ha sottolineato il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini.

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Il Messaggero