Rieti, Terminillo: riparte Stazione Montana ma con tanti tagli

Terminillo
RIETI - Terminillo Stazione Montana, eppur si muove. Oggi in Provincia vertice dei sindaci dei Comuni interessati per fare il punto di quanto lasciato per strada e quanto portato...

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RIETI - Terminillo Stazione Montana, eppur si muove. Oggi in Provincia vertice dei sindaci dei Comuni interessati per fare il punto di quanto lasciato per strada e quanto portato a casa in questi mesi di trattative «a fari spenti» in Regione. Una trattativa partita in salita a ottobre, dovendo superare il «no» della valutazione di incidenza, ripartita dopo il cambio dei dirigenti regionali responsabili del procedimento e ora a uno snodo decisivo. Il progetto, da quello che trapela dal Comune di Rieti - dove giovedì il sindaco Petrangeli e il consigliere delegato al Terminillo Simone Munalli hanno incontrato il progettista Fabio Orlandi, il sindaco di Micigliano Emiliano Salvati e il vice presidente del Consorzio Smile Loris Casadei - è stato notevolmente alleggerito.


LE MODIFICHE
La mutilazione più dolorosa l'ha subita Cantalice, che si è visto depennare sia la strada di accesso alla montagna e gli impianti previsti nelle zone dell'Acqua Santa e dell'Acerella. Cancellato anche il Conetto - nonostante la seggiovia ancora esistente - e la strada da Micigliano. Di fatto la trattativa tra i tecnici di Tsm e quelli della Regione si è svolta nel «perimetro» del cosiddetto modesto ampliamento dell'impiantistica esistente. C'è da capire se per definire compiutamente l'operazione si debba ricominciare da capo l'iter autorizzatorio - prevedendo la pubblicazione degli elaborati con i tempi necessari alla presentazione di osservazioni e controdeduzioni - o se l'unica procedura da rifare sia quella dell'incidenza ambientale dove ci si arenò a luglio.


Non è un dettaglio da poco, per il valore del fattore «tempo». Il Comune di Micigliano da mesi morde il freno per avviare gli interventi di competenza e iniziare a vedere qualcosa di pronto dalla prossima stagione invernale e non bruciare un altro anno. Complessivamente è tutto il Terminillo che ha bisogno di una «mossa» per iniziare a potenziare l'attuale, debolissima offerta di impianti e servizi e dare un segnale di inversione di tendenza. Leonessa, che nel 2013 partì in solitaria con il restyling degli impianti di Campostella, solo adesso tira il fiato dal punto di vista finanziario: è di pochi giorni fa l'accredito dell'80% dei fondi stanziati dalla Regione per quei lavori, costati al sindaco Trancassini decreti ingiuntivi e un'indagine dell'Anac. Ma gli impianti ci sono. E sono pagati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero