Rieti, Terminillo: due piste chiuse, un weekend di polemiche

Terminillo
RIETI - Il giorno dopo, al Terminillo, fa caldo. Sono alte le temperature fuori stagione, che lasciano temere una fine prematura dello strato di neve utile a tenere aperti gli...

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RIETI - Il giorno dopo, al Terminillo, fa caldo. Sono alte le temperature fuori stagione, che lasciano temere una fine prematura dello strato di neve utile a tenere aperti gli impianti di discesa, e sono roventi le polemiche per quanto accaduto nel primo mattino di sabato, quando la mancata comunicazione al Ministero dei Trasporti dalla società “Funivia” dell’entrata in funzione della quadriposto a servizio delle piste Cinzano e Giusti ha generato il caos alla biglietteria e la rabbia di quanti già pregustavano un’ultima parte di stagione diversa da quanto visto finora.

Il giorno dopo. Con Cinzano e Giusti battute, addetti della “Funivia” in postazione, impianto pronto a partire e biglietteria in azione, intorno alle 9 la società ha scelto di bloccare l’emissione degli skipass a prezzo intero, rimborsando quelli stampati fino a quel momento e riprendendo a emettere biglietti al costo necessario per poter sciare soltanto su Carbonaie e tappeto Togo. A rimetterci i soldi è stata anche la scuola sci, costretta a rimborsare numerose lezioni agli sciatori che già pregustavano Cinzano e Giusti: «Comunicare la mattina stessa la non entrata in funzione di un impianto nevralgico come quello della quadriposto a causa di un problema burocratico ha inevitabilmente generato un polverone di polemiche - racconta il presidente di Federalberghi Rieti, Michele Casadei. - Albergatori, noleggiatori, maestri di sci e forze dell’ordine sono stati costretti a dover fare da cuscinetto tra la comunicazione tardiva della società e la rabbia degli sciatori, fungendo da punto informazioni per tentare di raffreddare gli animi. Ormai però il weekend era impostato e chi aveva prenotato per due giorni non è certo andato via per questo motivo: ma è stato un peccato, perché c’era tanta gente e una comunicazione leggermente meno tardiva, prima di aprire la biglietteria, avrebbe senz’altro ridotto di molto le proteste. Senza contare, poi che la notizia della presenza di neve e della possibilità di apertura di altre piste come Cinzano e Giusti ha segnato una decisa inversione di tendenza nelle prenotazioni alberghiere, affievolitesi invece un po’ nei primi fine settimana di febbraio». La “Funivia”, nel fare i conti con la propria dimenticanza burocratica, ha garantito che da oggi la comunicazione sarà inviata al Ministero per garantire quanto prima l’apertura delle piste. Perché tra concessioni temporanee assegnate in ritardo, pioggia, vento e neve col contafiocchi, alla stagione invernale del Terminillo restano ormai pochi fine settimana a disposizione.

 

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Il Messaggero