Rieti, Terminillo: chiuso il tappeto Togo ed è polemica tra maestri di sci e gestore degli impianti

Tappeto Togo
RIETI - Non nevica, per carità, ma la bufera delle polemiche al Terminillo non smette mai di imperversare. Stavolta, però, è feroce, ed è forse...

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RIETI - Non nevica, per carità, ma la bufera delle polemiche al Terminillo non smette mai di imperversare. Stavolta, però, è feroce, ed è forse l’epilogo peggiore del rapporto, ormai logoro, tra i maestri di sci e la società “Funivia”, che gestisce gli impianti di risalita al Terminillo, ieri protagonisti dell’ennesimo botta e risposta. Perché dopo i 250 metri cubi di neve fatti trasportare dalla Provincia di Rieti negli scorsi giorni dal rifugio Sebastiani (esposto a nord e più freddo) a Pian de’ Valli, per tentare di aprire almeno camposcuola e tappeto Togo in occasione delle festività di fine anno e dell’inizio del 2022, a mandare su tutte le furie i maestri di sci è stato scoprire che, alle 9 di ieri mattina e con 60 clienti al seguito e sci già ai piedi, il tapis roulant del tappeto Togo era chiuso e che, né telefonicamente né attraverso un avviso lasciato esposto alla biglietteria, era stata annunciata la chiusura dell’impianto.

Le reazioni
Facile immaginare che la chiusura avvenuta ieri fosse legata alla pochissima neve ormai rimasta - insufficiente, secondo il gestore - ma l’amara sorpresa, resa ancora peggiore dalla delusione dei clienti, si è trasformata in un comunicato di fuoco licenziato dalla Scuola Sci Terminillo: «Sarebbe potuta essere una mattinata di lavoro per 14 maestri, dopo già due stagioni perse insieme anche alla metà di quest’ultima, e senza considerare che due professioniste sono giunte a Terminillo provenendo da Leonessa e da Amatrice, pur di poter fare lezione - tuonano i maestri. - Sarebbe stato sufficiente dare comunicazione ufficiale la sera prima e la scuola avrebbe avuto il tempo di avvisare i propri clienti, senza creare questo scandaloso disservizio. Ci auguriamo che il bando di concessione del Comune di Rieti metta fine a questa bruttissima pagina della nostra montagna».

La replica


Ma il gestore degli impianti, Flavio Formichetti, non ci sta a passare dalla parte del torto e così, a stretto giro, apre il fuoco in una stagione tra le più nere che il Terminillo ricordi negli ultimi anni: «Non è vero che i maestri non erano stati avvisati della chiusura - sbotta Formichetti. - Lunedì mattina l’ho comunicato al direttore della Scuola Sci, Simone Munalli, dicendo: “Domani non possiamo aprire”, tant’è che lui ha poi chiesto conferma di ciò anche ad una mia dipendente. Il motivo per cui non si apre è perché non c’è neve, ormai è rimasta soltanto la terra: abbiamo aperto il primo gennaio, ma già lunedì in giro non c’era un’anima. Credevano davvero che la neve trasportata a Pian de’ Valli sarebbe stata sufficiente a garantire l’apertura per più giornate, con queste temperature? Non si sa quanti ne servirebbero, di camion. È una situazione tale che, se decidessi di battere quella poca neve presente, rischierei di danneggiare persino il gatto delle nevi. Arrivati a questo punto, sarà necessario attendere una nuova nevicata, perché ormai per aprire non è rimasto più nulla. C’ero quasi riuscito ad aprire gli impianti, nonostante il Comune di Rieti mi abbia concesso la proroga temporanea solo il 20 ottobre...», conclude, amareggiato, Formichetti. In Provincia, intanto, si parla della possibilità di effettuare nuovi scarichi di neve a Pian de’ Valli nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero