Rieti, al teatro Flavio questa sera va in scena «Copenaghen», un classico contemporaneo

Una scena dello spettacolo
RIETI - Secondo spettacolo in cartellone per la stagione di prosa del teatro Flavio Vespasiano di Rieti. Dopo il buon esordio con Gabriele Lavia, questa sera alle 21...

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RIETI - Secondo spettacolo in cartellone per la stagione di prosa del teatro Flavio Vespasiano di Rieti. Dopo il buon esordio con Gabriele Lavia, questa sera alle 21 arriverà «Copenaghen», di Michael Frayn, nella traduzione di Filippo Ottoni e Maria Teresa Petruzzi, per la regia di Mauro Avogadro. Reduce dal successo al teatro Argentina di Roma, è uno degli spettacoli più premiati degli ultimi decenni, messo in scena per la prima volta in Italia nel 1999, diciotto anni fa, con lo stesso trio d'eccezione di grandi interpreti, Umberto Orsini, Massimo Popolizio e Giuliana Lojodice, diretti da Mauro Avogadro, in una produzione della Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma-Teatro Nazionale, in coproduzione con Css Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia.


IL RACCONTO
«Copenaghen» è un thriller scientifico-politico a tre voci, scritto dall'inglese Michael Frayn, (prima assoluta a Londra al Royal National Theatre nel 1998), che indaga l'incontro avvenuto nel 1941 nella Danimarca occupata dai nazisti, fra i fisici, il danese Niels Bohr, (fondamentali i suoi studi per la struttura atomica e la meccanica quantistica e Premio Nobel nel 1922), e il tedesco Werner Karl Heisenberger, (padre del principio dell'indeterminazione e Premio Nobel nel 1932), al cospetto della moglie del primo, Margrethe. E' lo stesso Umberto Orsini ad illustrare lo spettacolo: «Penso che sarebbe stato un errore imperdonabile pensare di dare vita a una Compagnia teatrale che porti il mio nome senza pensare all'opportunità di rimettere in scena uno spettacolo come Copenaghen - afferma. - Ecco che riproporre la pièce di Frayn, che insieme a Giuliana Lojodice e Massimo Popolizio ci aveva visti interpreti per la prima volta diciotto anni fa, mi è sembrata una scelta obbligata. Spettacolo nato a Udine nel 1999, riproposto con l'Ert in anni lontani, a varie riprese, di cui l'ultima otto anni fa, recensito dalla totalità della critica in maniera entusiastica, amato da un pubblico sempre numerosissimo, visto come un evento dai teatri delle maggiori città, sorprendente per la costante attualità del tema trattato. Cosa si può desiderare più di così?».

I BIGLIETTI

Un testo divenuto un grande classico del teatro contemporaneo, nell'interpretazione del quale i tre grandi attori mettono in evidenza i diversi piani di lettura e le infinite e molteplici sfaccettature psicologiche dei personaggi, per interrogarsi sulla responsabilità morale e politica della scienza. Il costo del biglietto intero è di 25 euro, 20 per il ridotto. Le riduzioni riguardano ultrasessantacinquenni, studenti sotto i 16 anni e i soci Coop. L'acquisto dei biglietti può avvenire oggi stesso al botteghino, con orario 10-13/16-21 od online tramite Ticketone. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero