RIETI - Segnali stradali che pendono come la torre di Pisa, scoloriti e ricoperti dall’erba altissima. Guard rail affondati nel terreno e ingoiati dalla vegetazione. Canali...
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Benvenuti nel tratto tra Rieti e Contigliano della via Tancia, arteria fondamentale che collega Rieti a una parte della Sabina, oggi ridotta a un campo minato da percorrere con grande attenzione per evitare incidenti. E’ il risultato diretto della mancanza di manutenzione e dell’assenza delle istituzioni, dalla Provincia ai Comuni di Rieti e Contigliano, che vedono la strada attraversare frazioni e parti importanti dei loro territori.
ZERO MANUTENZIONE
In passato più volte si era parlato di un ammodernamento o di una revisione complessiva della Tancia. Non se ne è fatto mai nulla e oggi si vedono i risultati. Partendo da Rieti, i problemi ci sono già alle porte della città: buche ovunque per le quali si sta cercando di mettere una toppa, poi iniziano i cartelli piegati, praticamente illeggibili e ricoperti di vegetazione. Monumenti al degrado e all’incuria, anche in luoghi dove l’attenzione dovrebbe essere massima: in un paio di punti dove ci sono stati incidenti mortali, i guard rail sono ormai vetusti e non garantiscono più la sicurezza.
ADDIO TURISMO E SICUREZZA
Nessuna attenzione neanche per le insegne turistiche, con quelle che indicano i santuari, le strade principali o ristoranti e attività che sono inutili. All’uscita della superstrada al Macelletto i cartelli sono crollati, mentre all’altezza del cimitero della frazione, il cartellone che indica il percorso della Valle Santa da anni è danneggiato. Sempre in quella zona c’è una fermata della Asm a bordo strada, ricoperta di erba altissima e inservibile per gli utenti. Non va meglio proseguendo verso Poggio Fidoni e Sant’Elia, con i cartelli di ingresso alle frazioni ricoperti d’erba. Preoccupa inoltre lo stato dei canali di scolo, a partire da quello del Macelletto.
A ridosso della Tancia c’è un fosso che, in passato, era sempre in piena. Con gli anni il flusso d’acqua è stato deviato, ma il fossato è stato lasciato per raccogliere l’acqua che scende dalla montagna in caso di piogge abbondanti. Ormai è riempito dai rifiuti e dalla vegetazione che è cresciuta negli ultimi anni in cui non c’è più stata manutenzione. La Tancia ormai è al collasso e serve un pronto intervento delle istituzioni per una manutenzione che rimetta in sicurezza la provinciale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero