Rieti, al Liceo Classico Varrone concluso con successo il progetto dell’accoglienza «Siamo un punto di riferimento»

Rieti, al Liceo Classico Varrone concluso con successo il progetto dell’accoglienza «Siamo un punto di riferimento»
RIETI - Da pochi giorni è avvenuto il fatidico rientro tra i banchi di scuola e per molti giovani reatini ciò ha significato il passaggio dalle medie alle superiori....

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RIETI - Da pochi giorni è avvenuto il fatidico rientro tra i banchi di scuola e per molti giovani reatini ciò ha significato il passaggio dalle medie alle superiori. Un cambiamento sicuramente non semplice ma che può essere affrontato con spirito sereno grazie ai ragazzi degli ultimi anni entrati a far parte del progetto Accoglienza. L’iniziativa ha coinvolto vari istituti della nostra città, compreso il Liceo Classico “Marco Terenzio Varrone”. Qui le nuove classi quarto ginnasiali si sono sentite subito a casa, come sottolineano Beatrice Feliziani e Christian Donati, studenti dell’ultimo anno, responsabili del progetto con Giulia De Acutis.


«Io ed i miei compagni abbiamo messo tutto l’impegno e la passione necessari per la riuscita di queste giornate – racconta Beatrice –  dove i veri protagonisti sono stati i ragazzi. Ci riteniamo fieri del nostro lavoro perché siamo consapevoli di essere per loro un punto di riferimento». Da mercoledì a venerdì i tutor hanno intrattenuto nelle classi e nell’Aula Magna i nuovi arrivati, protagonisti poi della festa di sabato nella palestra dell’istituto.

«Lo scopo era quello – spiega Christian – di far sentire i nuovi alunni parte integrante della nostra scuola. Abbiamo unito attività ludiche a momenti dedicati al dialogo, per coinvolgere i ragazzi e spiegar loro questo nuovo ambiente. Le tre nuove classi sono affiatate, l’atmosfera venutasi a creare è serena e questo chiaramente è per noi sintomo di essere riusciti nel nostro intento. Ho avuto modo di spiegare ai ragazzi quanto questo liceo sia in grado di dare ai propri alunni, quanto ha dato a me e quanto, sono convinto, saprà dare a loro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero