Rieti, stazione di Fara Sabina: ancora disagi e degrado La denuncia di un pendolare

Il degrado
RIETI - Il Comune di Montelibretti ha annunciato di essere al lavoro, insieme a Cotral, per riqualificare l’area del capolinea e del maxi parcheggio della stazione, ma...

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RIETI - Il Comune di Montelibretti ha annunciato di essere al lavoro, insieme a Cotral, per riqualificare l’area del capolinea e del maxi parcheggio della stazione, ma intanto i pendolari continuano a denunciare i disagi. L’area è di competenza del comune romano, ma è situata all’interno della frazione farense di Passo Corese. Motivo per il quale molti utenti si rivolgono direttamente al comune di Fara Sabina. Ne è un esempio la lettera inviata all’amministrazione farense, oltre che alla Prefettura e alla Asl, da un pendolare reatino.

“Appare del tutto evidente – scrive Alfonso Cesare che vive a Rieti e per recarsi a lavoro a Roma e timbrare il cartellino alle 9.30 a piazza Venezia, prende il Cotral alle 7 - un urgente intervento presso l’area antistante alla stazione ferroviaria Fara Sabina – Montelibretti. Da una parte si spinge all’uso del mezzo pubblico per coloro che provengono da Rieti, Osteria Nuova, Borgo Quinzio e altre località vicine, prima su gomma con autobus Cotral e poi su ferro con il treno per raggiungere la Capitale, dall’altra le condizioni generali di decoro nell’area di interscambio non sono quelle ottimali: parcheggi non opportunamente segnalati, scarsa illuminazione generale soprattutto nell’area degli stralli dei mezzi Cotral, generale sporcizia. Tutte situazioni di disagio che di certo non agevolano il viaggiatore sia esso lavoratore pendolare che deve raggiungere Roma in tranquillità e ritornare a casa senza dover correre il rischio di trovare l’auto danneggiata, tra chi staziona nei giardinetti incolti con una birra e una pipì dove capita, erbacce e ratti. Ma non si fa bella figura neanche con chi usa la stazione ferroviaria come punto di interscambio per raggiungere il vicino deposito Amazon o con il turista che vuole visitare la Sabina”.
Da qui la segnalazione alle istituzioni e l'ennesima, accorata, richiesta di intervento. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero