Rieti, Casa della droga: arrivano le prime condanne

Rione San Francesco
RIETI - Condanne per una pena complessiva di 8 anni e 8 mesi di reclusione per due nigeriani, che in pieno centro cittadino, nel rione San Francesco, avevano organizzato una...

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RIETI - Condanne per una pena complessiva di 8 anni e 8 mesi di reclusione per due nigeriani, che in pieno centro cittadino, nel rione San Francesco, avevano organizzato una minicentrale di spaccio di droga. Per uno di loro, un 39enne, la condanna del tribunale di Rieti è stata di 4 anni e 10 mesi, mentre per l’altro, di 36 anni, di 3 anni e 10 mesi.

La vicenda. I due stranieri erano finiti in manette, in flagranza di reato, in un blitz della sezione antidroga della Squadra mobile di Rieti all’inizio di novembre. In prima battuta, però, l’irruzione degli agenti reatini era mirata all’esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip, per un connazionale ed effettuata in un appartamento in vicolo San Bernardino. All’interno dello stesso stabile, ma al piano superiore, gli investigatori della mobile arrestarono anche due cittadini nigeriani, trovati in possesso di sostanze stupefacenti. Nei confronti dei due stranieri condannati l’accusa della Procura era di detenzione a fini di spaccio di droga.

La scoperta. Quell’immobile defilato nel rione San Francesco era divenuto un punto di riferimento per acquirenti, dove venivano vendute sostanze stupefacenti al dettaglio a tossicodipendenti, consumatori occasionali, ma anche tanti giovanissimi. Spesso erano gli stessi nigeriani a spostarsi per la consegna delle dosi (per lo più eroina a buon mercato) muovendosi rapidamente tra i vicoli del centro in bicicletta, nascondendo in bocca le dosi o nelle mascherine antiCovid.


La Squadra mobile di Rieti, coordinata dal dirigente Marco Stamegna, ha agito con pedinamenti, controlli, appostamenti e ascolto di soggetti fermati dopo l’acquisto di stupefacenti: in precedenza, aveva già individuato precise responsabilità a carico di altri soggetti, per lo più nigeriani. In particolare, un nigeriano, alla vista degli agenti, tentò di ingoiare alcune dosi di eroina. Era stata così accertata un’intensa e redditizia attività di spaccio gestita dai nigeriani e ben organizzata tra le mura dell’edificio di vicolo San Bernardino, successivamente sottoposto a sequestro preventivo da parte del Gip del tribunale di Rieti, sulla scorta dei riscontri probatori raccolti dalla Mobile reatina. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero