Rieti, supera ogni protocollo e riesce a salvare una vita

Ambulanza del 118 (Archivio)
RIETI - Una decisione rapida, seguita da un intervento altrettanto tempestivo e fuori dai normali protocolli, a favore di una vita in più strappata all’abbraccio...

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RIETI - Una decisione rapida, seguita da un intervento altrettanto tempestivo e fuori dai normali protocolli, a favore di una vita in più strappata all’abbraccio della morte. È l’atto di ordinario coraggio che il medico e coordinatore della centrale operativa del 118 Ares di Rieti, Alfredo Galanti, ha operato martedì pomeriggio quando, intorno alle 19, ha scelto di allontanarsi temporaneamente dal suo ruolo di coordinamento degli operatori presenti nella sede del 118 di Fonte Cottorella per soccorrere un cinquantenne rimasto vittima di un infarto a piazza Cavour.

La dinamica


Nel momento in cui l’uomo è stato colpito dal malore nel centro storico di Rieti, da parte dei presenti a piazza Cavour è subito partita la richiesta di soccorso al 118 (nella foto, un’ambulanza) di Rieti che però, in quello stesso istante, aveva la propria automedica già impegnata per un altro grave malore verificatosi a Petrella Salto. E, considerate le tempistiche dettate da un infarto, il tempo a disposizione era così drammaticamente esiguo da non consentire certo all’equipaggio direttosi a Petrella Salto di poter tornare indietro e intervenire tempestivamente anche a Rieti. A quel punto, è stato lo stesso Galanti, medico, a scegliere di intervenire personalmente a piazza Cavour, in sostituzione del suo collega già impegnato a Petrella Salto ed esulando temporaneamente dai normali protocolli previsti in questi casi: Galanti, infatti, che durante il lavoro di supervisione della sede reatina coordina una media di 5-6 operatori del 118 di stanza al centralino del 118, ha quindi prima avvisato il coordinamento superiore a Rieti del suo temporaneo allontanamento, facendosi poi accompagnare da un altro operatore del 118 a piazza Cavour. Lì, nel frattempo, era intanto giunta l’ambulanza del 118 per prestare soccorso al cinquantenne e avviare le prime manovre di rianimazione: così, una volta giunto Galanti sul posto, ci si è ritrovati ad operare come se fosse realmente presente un’automedica, che in quel momento si trovava invece a chilometri di distanza. L’intervento di Galanti ha consentito quindi di completare il ciclo di prime cure già prestate dall’ambulanza, stabilizzando l’uomo e consentendone il trasporto all’ospedale de Lellis in maggiore sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero