Rieti, sedi alternative per Marconi e Majorana: il comitato scuole sicure preferisce l'opzione dei moduli

Rieti, sedi alternative per Marconi e Majorana: il comitato scuole sicure preferisce l'opzione dei moduli
RIETI - La preferenza del comitato «Scuole sicure» va per i moduli. «Nel corso dell'incontro tenutosi ieri negli uffici comunali si è parlato -...

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RIETI - La preferenza del comitato «Scuole sicure» va per i moduli. «Nel corso dell'incontro tenutosi ieri negli uffici comunali si è parlato - informa una nota del Comitato - delle possibili soluzioni per il trasferimento degli studenti delle scuole di Villa Reatina e Marconi. Noi del Comitato abbiamo caldeggiato la scelta dei moduli perché riteniamo che si tratti della soluzione più idonea in termini di sicurezza, trattandosi comunque di strutture antisismiche e che non dovrebbero essere adattate alle esigenze scolastiche.


Ci stiamo attivando per capire se e quanto siano fondate le perplessità manifestate dai dirigenti scolastici presenti in ordine al comfort termico assicurato dai musp e ne riferiremo dati alla mano. Il confronto franco ed aperto con l'amministrazione ci ha fatto ancora una volta toccare con mano l'inadeguatezza della normativa in materia che legittima l'uso degli edifici scolastici (e non solo) in caso di agibilità ed a prescindere dalla vulnerabilità sismica. Anche i finanziamenti gestiti dal Commissario per la ricostruzione vengono concessi in funzione di questo dato ed è per questo che i finanziamenti per locare altra struttura o i moduli per gli studenti del Marconi verranno concessi solo in concomitanza con l'inizio dei lavori di adeguamento della scuola (che, nel frattempo, essendo agibile dovrà essere utilizzata!)

Questi i vincoli, per noi incomprensibili ed inaccettabili, di uno Stato che ancora pensa di affrontare il problema dell'edilizia scolastica in maniera parziale e sull'onda degli eventi e non, come sarebbe doveroso in un paese civile, in termini di seria prevenzione del rischio. Stiamo lavorando ad un progetto da proporre nell'ambito del tavolo di lavoro con l'amministrazione comunale per sopperire almeno in parte alle regole da far west di questo Paese, ma è necessaria una sempre maggiore sensibilizzazione sul tema e che ciascuno, dal privato cittadino al rappresentante politico/istituzionale (di qualsiasi appartenenza), chieda a gran voce e faccia pressione in ogni sede per veder chiaramente scritto in una norma che, in zona a rischio sismico, le scuole possono essere utilizzate solo se in grado di garantire la "popolazione scolastica" da questo specifico rischio. 


E' altresì doveroso ringraziare pubblicamente chi ci ha fatto sedere,per la prima volta, ad un tavolo tecnico decisionale.  Seguiranno altri incontri e altri comunicati». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero