Scuole, la protesta non si ferma: continua lo sciopero degli studenti reatini

Scuole, la protesta non si ferma: continua lo sciopero degli studenti reatini
RIETI - Prosegue la protesta degli studenti reatini, contrari a un ritorno prematuro alla didattica in presenza. Anche oggi infatti tantissimi studenti e classi del Liceo...

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RIETI - Prosegue la protesta degli studenti reatini, contrari a un ritorno prematuro alla didattica in presenza. Anche oggi infatti tantissimi studenti e classi del Liceo Scientifico Carlo Jucci, I.T.C. Luigi di Savoia, I.I.S. Celestino Rosatelli e Istituto Magistrale Elena Principessa di Napoli, hanno disertato nuovamente le lezioni, con la modalità dello sciopero bianco.

«La manifestazione di ieri è stata solo l'inizio di questa nostra attività di protesta, che proseguirà fino a quando la voce degli studenti reatini non verrà presa in considerazione. Ancora preoccupati dal rientro in aula a causa dell'attuale situazione sanitaria, lamentiamo inoltre la mancanza di risposte sul nodo trasporti, dovuta anche al rifiuto del Prefetto di ricevere nella giornata di ieri una delegazione degli studenti per un confronto. Chiediamo infine al governo di risolvere quanto prima la questione che riguarda l'esame di stato, su cui gli studenti sanno ancora poco e niente a circa quattro mesi dalla fine dell'anno scolastico» dichiarano i Rappresentanti degli istituti in sciopero.

Il comunicato del Coordinamento Studentesco Rieti

Gli studenti e le studentesse, dopo aver chiesto a gran voce un rientro a scuola in presenza e in sicurezza, hanno deciso di proseguire lo sciopero della didattica in dad e in presenza anche oggi, martedì 19 gennaio.

La decisione è stata presa dal Neonato Coordinamento Studentesco di Rieti, l'insieme di tutti i rappresentanti d'istituto della Provincia, dopo aver preso atto della condizione in cui la scuola pubblica versa e i pochi provvedimenti attuati dal Ministero dell’Istruzione, dall’Ufficio Scolastico Regionale e dalle Prefetture.

Il coinvolgimento di studenti e studentesse è stato assente, tanto che ieri la Prefettura non ha accettato di parlare con la delegazione di ragazzi pronti ad esporre le problematiche e offrire dei suggerimenti.

Gli interventi sui trasporti, sulla digitalizzazione, sugli spazi e sul tracciamento non sono sufficienti e le misure per ridurre l’impatto negativo dello scaglionamento orario sulla vita degli studenti sono ancora troppo poche.

«Vogliamo la scuola in presenza, vogliamo una scuola sicura e vivibile, vogliamo un sistema di trasporti funzionante con degli investimenti mirati che possano seriamente sopperire alle mancanze di tutti questi anni, vogliamo un sistema di tracciamenti efficace e vogliamo che si investa per risolvere le pessime connessioni delle scuole», dichiarano i Rappresentanti degli istituti in sciopero.

Ci priviamo un giorno della scuola per non esserne privati mai più

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Il Messaggero