L'autista è andato in pensione, lo scuolabus resta nel garage e gli studenti sono a piedi

L'autista è andato in pensione, lo scuolabus resta nel garage e gli studenti sono a piedi
RIETI - A Morro Reatino, lo scuolabus resta in garage e i bambini per raggiungere la scuola di Rieti devono farsi accompagnare dai genitori o da qualche altro familiare. Sono...

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RIETI - A Morro Reatino, lo scuolabus resta in garage e i bambini per raggiungere la scuola di Rieti devono farsi accompagnare dai genitori o da qualche altro familiare. Sono in nove, alunni della primaria e della secondaria iscritti all’istituto comprensivo Minervini, che dallo scorso 24 settembre, giorno di ripartenza dell’anno scolastico, sono costretti a fare a meno del servizio di trasporto del Comune che fino allo scorso anno funzionava regolarmente. Ma il pensionamento dell’unico autista ha, di fatto, costretto gli amministratori a parcheggiare il mezzo, in attesa di trovare una soluzione. 


Il nodo. Assumere un altro conducente non è possibile (servirebbe l’autorizzazione a bandire il concorso pubblico e i tempi non sarebbero per nulla brevi), come pure le risorse scarseggiano (l’autista andato in pensione era stipendiato dalla Comunità montana), di qui la riunione convocata con le famiglie dei bambini che ieri mattina ha visto confrontarsi, da una parte il sindaco Gabriele Cintia Lattanzi e il suo vice Manuella Angeletti, dall’altra una delegazione di genitori. Un incontro convocato dopo che una prima alternativa, individuata nei giorni scorsi, è stata subito accantonata. 

Si trattava di stipulare una convenzione con una ditta privata che avrebbe messo a disposizione un dipendente per guidare lo scuolabus comunale, ma l’intero costo del servizio sarebbe ricaduto sulle famiglie che così avrebbero dovuto pagare lo stipendio del lavoratore. A conti fatti, 300 euro al mese per ogni bambino, 1800 per l’intero anno scolastico.
«Una follia, io che ho due figli avrei dovuto sborsare 600 euro, tanto valeva che prendessi in affitto un appartamento a Rieti, almeno mi risparmiavo il viaggio da fare tutte le mattine», è sbottata una delle mamme che, ieri, era presente all’incontro in Municipio.


Nessuna soluzione. Faccia a faccia con sindaco e vice che, però, non è approdato a nulla: «Hanno chiesto a noi genitori di firmare un documento per assumerci la responsabilità del trasporto – riprende la signora, romana di origine, ma trapiantata nel paese del Montepiano Reatino – senza però specificare altri particolari sul servizio. E’ chiaro che, senza certezze, non possiamo firmare in bianco, aspettiamo che il sindaco ci dica chi accompagnerà i nostri figli a Rieti e a quali costi». Tutti si sono lasciati in attesa di incontrarsi di nuovo, ma una soluzione non sembra a portata di mano.


E c’è pure chi si spinge a fare il paragone con il vicino comune di Rivodutri, dove il servizio scuolabus garantito dal Comune funziona al costo di 90 euro l’anno per ogni famiglia, una cifra lontanissima da quella che invece dovrebbero sborsare i genitori di Morro Sabino. E da domani si ricomincia a fare i pendolari con le auto private.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero