Rieti e provincia, boom di iscrizioni agli istituti tecnici. Licei in chiaroscuro

Il Palazzo degli studi di Rieti
RIETI - Più delle tendenze scolastiche che riflettono sempre più il mondo in trasformazione, è il calo demografico a preoccupare il mondo della scuola, non...

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RIETI - Più delle tendenze scolastiche che riflettono sempre più il mondo in trasformazione, è il calo demografico a preoccupare il mondo della scuola, non solo reatino. I dati sulle iscrizioni agli istituti superiori di Rieti e della sua provincia per l’anno scolastico 2024/2025 confermano un trend invariato negli ultimi anni, con una relativa stabilità dei licei (soprattutto classico e scientifico che, a livello nazionale, registrano un lieve decremento, rispettivamente dal 5,80% al 5,34% e dal 14,10% al 13,74%), seguiti dagli istituti tecnici e professionali, in costante ascesa nel territorio, dopo decenni di predominio dei licei.

L'andamento. Percentuali, quelle dei vari licei (inclusi linguistico, musicale e coreutico e scienze umane), che sembrano ora aver trovato una stabilità nel panorama sempre più fluido e tecnologico del mondo del lavoro: «Fortunatamente, i nostri due licei cittadini non registrano oscillazioni verso il basso - spiega Paola Testa, dirigente dei licei classico e scientifico “Jucci” di Rieti. - Addirittura, l’indirizzo sportivo dello scientifico ha raddoppiato le iscrizioni dallo scorso anno, passando da 34 a 70 alunni in entrata. Lo scientifico sale invece di poco, da circa 105 a 110 ragazzi, mentre il classico si mantiene stabile sui 70 alunni. Ma questi numeri vanno considerati alla luce del fatto che anche gli istituti superiori iniziano a subire l’effetto del calo demografico che, finora, si era progressivamente avvertito tra infanzia, primaria e medie».

Le osservazioni. Secondo Maria Desideri, dirigente al “Rocci” (classico e scientifico) di Passo Corese, «il calo demografico è un fenomeno su cui dobbiamo interrogarci, perché la minor presenza di alunni nelle scuole significa anche una riduzione dei posti di lavoro per i docenti e tutto il personale che vi opera. Al classico, purtroppo, come lo scorso anno, riusciamo a formare una sola classe e questo dimostra che, al di là dei dati, il calo resta persistente. Continua a essere ritenuta una scuola impegnativa, soprattutto oggi che la vita extra-scolastica è più ricca di un tempo, oltre a essere un indirizzo di studio che costringe a pensare a lungo termine: oggi i ragazzi ragionano nella prospettiva di voler trovare subito lavoro». Amatrice resta la zona di confine della provincia per misurare la tenuta sociale e demografica dei territori colpiti dal sisma: «Rieti, in particolare, soffre moltissimo il calo della popolazione - conclude Anna Maria Renzi, preside al liceo scientifico sportivo di Amatrice. - Amatrice è un panorama anomalo, che resta stabile grazie a qualche ingresso dalle regioni vicine, ma il calo demografico si avverte anche qui».

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Il Messaggero