Poggio Moiano, torna un preside titolare dopo diversi anni ma nel Reatino ancora tante le reggenze

Poggio Moiano
RIETI - Torna ad avere la sua dirigente titolare l’Istituto Ferruccio Ulivi di Poggio Moiano, dopo anni di reggenza. Ad annunciare la novità, è stata una nota...

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RIETI - Torna ad avere la sua dirigente titolare l’Istituto Ferruccio Ulivi di Poggio Moiano, dopo anni di reggenza. Ad annunciare la novità, è stata una nota della Flc-Cgil di Rieti, che esprime la propria soddisfazione per questa decisione.


«Dopo il decreto del 21 luglio 2023 dell’Ufficio scolastico regionale, inerente i trasferimenti interregionali dei dirigenti scolastici - scrive il sindacato - la Flc-Cgil di Rieti esprime soddisfazione per il rientro della dirigente scolastica Rita Morsani in provincia di Rieti, dopo aver svolto per quattro anni l’incarico in provincia di Verona, lontana dai propri cari. Oltre a formulare i migliori auguri a Morsani per un proficuo lavoro, la notizia positiva è che l’Istituto Ferruccio Ulivi di Poggio Moiano ha un dirigente titolare dopo anni di reggenza».

La situazione. La presenza di dirigenti reggenti resta diffusa nel Reatino. «Il problema persiste - aggiungono dal sindacato - perché è notizia di questi giorni la mancanza di ben oltre 60 dirigenti in tutta la Regione Lazio e il nodo dei distacchi. Sarebbe auspicabile, ad esempio, un piano di rientro per tutti quei dirigenti vincitori dell’allora concorso del 2017 che, in massa, furono costretti ad “emigrare” in regioni lontane da casa e non ancora trasferiti. Indubbiamente, la situazione in provincia è ancora insoddisfacente, perché molti istituti sono ancora senza dirigenza e dsga. A breve, se la Provincia di Rieti non convoca le parti (sindaci, dirigenti scolastici e organizzazioni sindacali) per il dimensionamento scolastico relativo al 2024/25, domanderemo di fissare un incontro urgente chiedendo che, se condiviso, venga fatto un documento per dichiarare la contrarietà di tutti gli attori del territorio provinciale alle indicazioni nazionali, sia sull’autonomia differenziata sia sull’innalzamento del numero di alunni (900 a fronte degli attuali 600 e 400 per le scuole di montagna), affinché una istituzione scolastica sia autonoma, ossia abbia un proprio dirigente, un dsga e una segreteria».

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Il Messaggero