RIETI - La strada è uno degli elementi portanti dello scautismo e fin da piccoli lo zaino è un valido compagno di mille avventure. Lo sanno bene i ragazzi...
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Arrivati in città il 1 dicembre, si ritrovano per una occasione di verifica e sintesi della esperienza scout Agesci, un momento di riflessione e confronto, rivolto ai ragazzi dai 19 anni.
I presenti, 32 giovani, arrivano da diverse parti d’Italia, Treviso, Trieste, Napoli, Roma… Monica Giri, romana, è la capo campo.
«Siamo arrivati sabato a Rieti - ricorda Monica - Siamo stati al santuario della Foresta, poi una tappa a Contigliano e ora di nuovo a Rieti. Abbiamo con noi tutto l’occorrente, siamo autonomi e siamo stati accolti molto bene a Contigliano, dove abbiamo dormito in una palestra. All’inizio eravamo un po' disperati per la mancanza improvvisa di un alloggio. Per qualche incomprensione non abbiamo avuto la possibilità di essere ospitati a Greccio e neanche a Fonte Colombo, ma alla fine abbiamo risolto e siamo stati accolti a braccia aperte».
Le giornate reatine stanno permettendo ai partecipanti di riflettere su tre tipi di scelta: di servizio, di fede e politica, nel senso della cittadinanza attiva. «Torneremo a casa rinnovati – spiegano dal gruppo – per continuare il cammino verso mete sempre più coinvolgenti e con la speranza di lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero