Rieti, ex postina: si riparte con le indagini

Silvia Cipriani, Valerio Cipriani, la Fiat Palio
RIETI - Forse. Passano i giorni, le settimane, i mesi ma nel caso dell’ex postina Silvia Cipriani, scomparsa dalla frazione di Cerchiara lo scorso 22 luglio è sempre...

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RIETI - Forse. Passano i giorni, le settimane, i mesi ma nel caso dell’ex postina Silvia Cipriani, scomparsa dalla frazione di Cerchiara lo scorso 22 luglio è sempre il momento del forse. Gli inquirenti della Mobile hanno di certo accelerato nell’ultimo mese, ristretto la cerchia delle ipotesi e delle persone che a vario titolo possono contribuire a diradare le nuvole sulla vicenda, ma ancora di concreto non c’è davvero nulla. E il forse, come per la settima scorsa, è riferito soprattutto alla possibilità che qualcosa di concreto possa maturare. Ma cosa? In primis, i risultati del dna sulle ossa ritrovate nel bosco di Cerchiara, in un raggio di circa 500 metri dalla Fiata Palio della donna, unitamente ai rilievi tecnico-scientifici sulla vettura stessa, passata al setaccio da cima a fondo.


Rilievi che varranno poi comparati con il dna e le impronte delle persone che nella settima appena trascorsa sono state sottoposte a questo tipo di accertamento. A iniziare dal cugino Francesco, dal fattore - lo zio Leonino Nobili - per proseguire con Valerio, il nipote della 77enne, al momento unico indagato nella vicenda per l’ipotesi di omicidio volontario, e la moglie di quest’ultimo, Tamara Nobili e infine il cercatore di funghi che per primo avvistò, nel bosco di Scrocco di Montenero, la Fiat Palio della donna. Questo tipo di accertamento proseguirà anche questa settimana e, se non ci saranno stravolgimenti, a sottoporsi al prelievo del dna e delle impronte digitali, oggi dovrebbero esserci il meccanico di Poggio Catino che recuperò l’auto dell’ex postina, e i genitori di Tamara, la moglie di Valerio Cipriani. 
Accertamenti ed esami che si spera possano portare a far luce sul mistero che va avanti dal 22 luglio scorso, quando della 77enne ex dipendente delle Poste si sono perse misteriosamente le tracce. Le ipotesi più forti al momento in campo sono due: la pista dell’omicidio o quella della tragica fatalità con la donna vittima di un malore e, per ragioni al momento non decifrabili, finita nel bosco di Scrocco e poi deceduta per cause naturali, con il suo copro sbranato dagli animali selvatici. Non si esclude che, per poter effettuare nuovi accertamenti su cose e persone, possa scattare una seconda iscrizione nel registro delle notizie di reato a carico di ulteriori soggetti che gravitano intorno alle indagini. 

Al momento, ricordiamo, rimane solo Valerio Cipriani, nipote dell’ex portalettere, l’unico indagato dalla Procura di Rieti (pm Lorenzo Francia), con l’ipotesi di reato di omicidio volontario, comparendo però anche come persona offesa dal reato. Proprio lui che al momento risulta completamente defilato rispetto alle indagini a seguito degli accertamenti effettuati nei suoi confronti che, di fatto, avrebbero allontanato da lui ogni minimo sospetto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero