Rieti, ex postina scomparsa: il nipote sotto torchio

La dimora a Cerchiara
RIETI - A questo punto l’elemento più singolare del giallo sul caso Silvia Cipriani paradossalmente non è tanto la stessa scomparsa della donna, quanto il...

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RIETI - A questo punto l’elemento più singolare del giallo sul caso Silvia Cipriani paradossalmente non è tanto la stessa scomparsa della donna, quanto il mistero legato al mancato ritrovamento della sua vettura, la Fiat Palio di colore grigio metallizzato. E’ questa la circostanza che ad oggi, più di altre, alimenta congetture e ipotesi e, soprattutto, insospettisce e su cui si focalizzano la Procura di Rieti e le azioni degli inquirenti ai quali il fatto apparentemente più inspiegabile rimane il mistero del veicolo. Il nipote Valerio è stato oggetto di lunghissimi e reiterati interrogatori da parte della polizia e sottoposto ad un forte stress emotivo dovuto alla scomparsa della donna cui era legatissimo sin dalla tenera età: in quella casa di Cerchiara c’era praticamente cresciuto fino al suo matrimonio, avvenuto circa quattro anni fa, accudito e amato dalla sua zia. 


Ma nella vicenda della 77enne ex postina in pensione residente a Cerchiara emergono anche particolari e notizie spesso smentiti e ribaltati. Secondo un cugino della donna – poi raggiunto e intervistato dall’inviata de “La vita in diretta” – “Silvietta” (come la chiama ndr) non tornerà mai più e, con ogni probabilità, si troverebbe nascosta dal folto della vegetazione all’interno dell’abitacolo del proprio veicolo dentro un dirupo o un fossato. Ipotesi plausibile, considerando la conformazione e la topografia del territorio. Dunque la Cipriani vittima di un improvviso e fatale malore che l’avrebbe fatta piombare in una scarpata dove magari – con l’arrivo dei mesi invernali con una vegetazione più spoglia e le battute dei cacciatori - potrebbe essere individuata. Eppure quelle aree sono state ampiamente da decine di persone delle squadre di soccorso anche con l’ausilio di unità cinofile, droni ed elicotteri. Secondo il cugino della donna l’alternativa potrebbe essere legata a terze persone che, per interessi economici, possano averla irretita e raggirata per poi eliminarla. 
In tv ha parlato dell’anziana anche la criminologa Roberta Bruzzone secondo cui il movente patrimoniale sarebbe l’unica pista perseguibile, oltre al fatto che la scomparsa della donna sia inevitabilmente legata alla sua morte dato che nessun elemento orienterebbe sulla pista di un allontanamento volontario. La contestuale apertura di un fascicolo in Procura segnerebbe inevitabilmente – per la criminologa - l’emergere di una pista ben precisa e determinata da parte degli inquirenti. Tuttavia, a smentire le voci che si rincorrono in paese – circa un presunto tesoretto in possesso della donna oltre alle sue proprietà - è stata la signora Tamara Nobili, moglie del nipote Valerio. La nipote acquisita ha infatti chiarito che la dimora di Cerchiara è in uso alla zia ma non di sua proprietà in quanto già del nipote Valerio e che l’unico possedimento immobiliare di Silvia Cipriani è l’appartamento in via delle Orchidee 12, a Rieti. A ciò si va ad aggiungere solo la modesta pensione di ex postina, comunque utilizzata dall’anziana per vivere. Anche se sola e senza figli la 77enne non avrebbe potuto accumulare ingenti somme nel proprio conto corrente. 

Circostanza questa confermata anche dagli inquirenti nella prima fase investigativa, tanto che hanno aprlato «di un conto corrente non rilevante». Eppure, nonostante la filiale di Poste italiane di viale Matteucci a Rieti sia a poche decine di metri dall’abitazione di via delle Orchidee, Silvia – quattro o cinque giorni prima di scomparire nel nulla - si era recata presso l’ufficio postale di Contigliano a 12 chilometri da Rieti. Per fare quali operazioni? Inoltre, nell’asse ereditario dell’ex postina c’è una sorella suora, missionaria in Perù. La religiosa – stando ad una recente testimonianza di un’amica e vicina di casa intervistata da Il Messaggero - non è più da tempo in buona salute e, soprattutto, non avrebbe più capacità di autodeterminarsi. Questa l’ulteriore precisazione di Tamara in risposta a chi aveva, in precedenza, identificato nel nipote Valerio l’unico erede. Tante sfaccettature della stessa vicenda rispetto alla quale la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio e occultamento di cadavere. Se nel Registro delle notizie di reato in qualità di indagato ci sia o meno una persona la Procura non ha ancora fornito nessuna conferma, ma anche nessuna smentita, rimanendo trincerata nel massimo riserbo di una vicenda di interesse pubblico e nazionale considerando che si sono interessati al caso “Chi l’ha Visto?”, “Quarto Grado”, “La vita in diretta” e altre testate online e della carta stampata. L’iscrizione nel registro degli indagati si configurerebbe come un atto dovuto per poter dare maggiore respiro e spazio alle indagini consentendo di espletare attività giudiziarie di rilievo nell’interesse anche dell’eventuale indagato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero