Rieti, regole unitarie in 12 comuni della Sabina per le emergenze Uniformità su antenne di telefonia

Telefonia
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POGGIO MIRTETO - Due importanti novità arrivano per i territori della Bassa Sabina da parte della IV Comunità montana sabina di Poggio Mirteto. L'ente montano ha infatti approvato il Piano intercomunale di Protezione civile e il regolamento per la disciplina delle installazioni delle stazioni radio base. Il primo detta le azioni da eseguire in caso di emergenza, come potrebbero essere calamità naturali, tra cui scosse di terremoto, alluvioni o frane.


ANTENNE DI TELEFONIA
Il secondo riguarda le antenne per la telefonia mobile e le telecomunicazioni, che nessuno (spesso) vuole, ma che sono ormai necessarie nella quotidianità del terzo millennio. Entrambi gli atti riguardano ben dodici comuni della Sabina: Casperia, Configni, Cottanello, Mompeo, Montasola, Montebuono, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Roccantica, Salisano, Torri, Vacone. Con questi provvedimenti si va verso la direzione di uniformità delle regole in un territorio molto vasto, in cui vivono circa 15mila persone.


«Passare dalle azioni comunali a quelle sovracomunali - ha spiegato il presidente della Comunità montana, Stefano Petrocchi - è stato un grande passo in avanti, per certi versi anche ambizioso. Sicuramente una scommessa vinta per il bene del nostro territorio. Da oggi, quello che vale per il proprio comune, è valido anche non solo per quello vicino, ma per un intero territorio che è geograficamente, storicamente e socialmente uniforme. Se a questa considerazione aggiungiamo che stiamo parlando di sicurezza, tutela dell'ambiente e, quindi, della salute delle persone, possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto, che è un nuovo punto di partenza verso altri obiettivi, come la costituzione di un grande gruppo intercomunale di volontari di Protezione civile che sia a disposizione di tutti in caso di necessità, superando, almeno in questo caso, la logica comunale. Sulle antenne invece - prosegue Petrocchi - grazie al nuovo regolamento e al piano che individua delle zone specifiche per l'installazione, vogliamo fare della Sabina un territorio il più possibile libero dall'elettrosmog, ovvero bloccare una volta per tutte il fenomeno increscioso delle antenne selvagge nei terreni privati, che da oggi non sarà più possibile nella comunità montana». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero