Rieti, Unione dei Comuni della Bassa Sabina verso lo scioglimento

Forano
RIETI - L’Unione dei Comuni Bassa Sabina si avvia verso lo scioglimento. Costituita il 28 dicembre 1998, prima Unione del centro e sud Italia a nascere, la sua esperienza...

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RIETI - L’Unione dei Comuni Bassa Sabina si avvia verso lo scioglimento. Costituita il 28 dicembre 1998, prima Unione del centro e sud Italia a nascere, la sua esperienza è destinata ormai a concludersi. Lo hanno stabilito il 25 giugno i sindaci dei Comuni di Poggio Mirteto, Montopoli di Sabina, Cantalupo in Sabina, Forano e Tarano, sottoscrivendo un documento nel quale motivano le ragioni alla base della volontà di recesso e stabiliscono i passi amministrativi da compiere, soprattutto rispetto alla gestione dei servizi condivisi che, attualmente, sono Suap e polizia locale. «I presenti sindaci - si legge nell’atto - dopo un’attenta e seria discussione, consapevoli delle oggettive difficoltà di gestione, che non consentono una visione a lungo termine necessaria per una più attenta programmazione dei servizi al cittadino e di una altrettanto necessaria e responsabile razionalizzazione dei costi, si impegnano a produrre tutti gli atti e gli adempimenti necessari alla messa in liquidazione dell’Ente, propedeutica al suo scioglimento, a partire dell’anno in corso».

I passaggi. Le procedure chiaramente non saranno istantanee, i consigli dei vari Comuni, per esempio, ancora non hanno deliberato lo scioglimento e di sicuro il complesso iter non si concluderà prima di due anni. In questo arco di tempo, stando a quanto firmato, gli amministratori si impegnano a «ragionare insieme su nuove forme di associazione di servizi, tramite lo strumento della convenzione o di future nuove associazioni tra Comuni, superando i termini previsti dallo statuto per il recesso di ogni singolo Comune. Nel contempo, gli stessi sindaci assumono l’impegno a liquidare l’Ente attraverso le modalità e le forme utili a garantire un’equa ripartizione delle spese da sostenere nonché degli impegni finanziari pregressi che ciascun Ente dovrà liquidare prima dello scioglimento».

Le osservazioni. L’avvio dell’iter di scioglimento ha subito generato le prime reazioni nel Comune di Montopoli di Sabina. «Si è scelta la strada del chiudere consensualmente questa vicenda amministrativa - commenta il consigliere di Sinistra italiana ed ex assessore, Massimiliano Fabi - cercando di tenere un basso profilo, come se tale questione non riguardasse la vita pubblica di una comunità di 20mila abitanti. Il rischio è che il percorso amministrativo per la liquidazione si protragga nel tempo. Noi di Si ci auguriamo che questa esperienza finisca al più presto, affinché alcuni servizi indispensabili per il territorio del nostro Comune, ora delegati all’Unione, possano essere potenziati e rivitalizzati. Purtroppo il Comune di Montopoli ha perso un’occasione per mettere un punto finale e ora resterà in attesa di ciò che faranno o non faranno gli altri Comuni». “Montopoli già viveva una situazione di sofferenza - spiega il presidente dell’Unione e sindaco di Poggio Mirteto, Giancarlo Micarelli - e per evitare aspetti singoli si è deciso di fare un percorso insieme. Stiamo vedendo come superare questa formula di associazione che trova appesantimento e individuare, sia dal punto amministrativo sia tecnico, formule più snelle e consone alla realtà del territorio, anche alla luce delle normative che non prevedono più l’obbligatorietà del trasferimento delle funzioni e della legge regionale sulle comunità montane. Lo scopo è ottimizzare le risorse umane e creare le condizioni per intercettare finanziamenti previsti nei bandi. Quel che mi preme sottolineare, però, è che i servizi non avranno discontinuità»

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Il Messaggero