Rieti, nasce il Biodistretto sabino con 43 Comuni reatini coinvolti

Alberi di ulivo
RIETI - Nasce il Biodistretto sabino per valorizzare le eccellenze agroalimentari: coinvolge più della metà dei Comuni della provincia Rieti e sarà presentato...

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RIETI - Nasce il Biodistretto sabino per valorizzare le eccellenze agroalimentari: coinvolge più della metà dei Comuni della provincia Rieti e sarà presentato sabato alle 11 nella sala Schuster dell’Abbazia di Farfa, nella 21esima edizione della fiera di Farfa. Pensato nel periodo del Covid, da un’idea elaborata e condivisa dall’agrotecnico Marco Gianni, oggi coordinatore del progetto, con la consigliera comunale farense e membro del Consiglio provinciale, Paola Trambusti, il Biodistretto punta a valorizzare le eccellenze agroalimentari sabine.

La spiegazione. Come? Mettendole a sistema con servizi turistici e culturali e religiosi e sviluppando una serie di proposte lungo la Via di Francesco, frequentata ogni anno da pellegrini, turisti e amanti del trekking. «Nel 2020, in piena pandemia, quando ero assessore alla Cultura e all’Agricoltura a Fara Sabina - dichiara Trambusti - l’agrotecnico Gianni mi delineò un progetto denominato Biodistretto sabino, con l’obiettivo di valorizzare il territorio con servizi agroalimentari, turistici e culturali e sviluppare un turismo che guardi la qualità, coinvolgendo aziende e istituzioni. In questi tre anni, il Biodistretto ha preso forma, condiviso da numerosi Comuni, aziende e associazioni. Sabato presenteremo il progetto di un territorio che vuole promuovere la cultura e lo sviluppo del biologico e individuare opportunità e soluzioni compatibili con l’ambiente». L’iniziativa ha come scopo la creazione di un patto tra tutti i soggetti che vivono e operano in un’area della provincia, in cui l’agricoltura è molto sviluppata e può creare opportunità di crescita e valorizzazione. Il Biodistretto sabino punta a mettere in connessione aziende agricole e aziende di trasformazione, strutture ricettive e di somministrazione, amministrazioni pubbliche e i cittadini. Le proposte hanno l’ambizione di creare servizi, anche turistici, nel pieno rispetto dell’ambiente e in grado di recuperare e rilanciare i borghi.

Il territorio. Il territorio del distretto è vastissimo. Grazie alla partecipazione di aziende agricole e agroalimentari, Comuni, Provincia di Rieti, parchi, università, Cnr e associazioni del territorio, coinvolge numerosi comuni: Ascrea, Belmonte in Sabina, Cantalupo in Sabina, Casaprota, Casperia, Castelnuovo di Farfa, Colle di Tora, Collevecchio, Configni, Contigliano, Cottanello, Fara in Sabina, Forano, Frasso Sabino, Greccio, Longone Sabino, Magliano Sabina, Marcetelli, Mompeo, Montasola, Monte San Giovanni, Montebuono, Monteleone in Sabina, Montenero Sabino, Montopoli in Sabina, Orvinio, Paganico Sabino, Poggio Catino, Poggio Mirteto, Poggio Moiano, Poggio Nativo, Poggio San Lorenzo, Pozzaglia Sabina, Roccantica, Rocca Sinibalda, Salisano, Scandriglia, Selci, Stimigliano, Tarano, Toffia, Torricella in Sabina, Vacone. Un elenco lungo, ma che potrebbe ulteriormente arricchirsi di nuove adesioni, visto che la partecipazione al progetto potrebbe tradursi, per le aziende, in un modo per promuovere i propri prodotti e, per i Comuni, in uno strumento di salvaguardia e maggiore attrattività dal punto di vista turistico del territorio.

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Il Messaggero