Rieti, l'esperienza internazionale di Gabriele Nobili al servizio degli Arieti: «Bello giocare con la maglia della mia città»

Gabriele Nobili in azione allo Iacoboni
RIETI - Gabriele Nobili inizia a giocare a rugby ad appena 8 anni, iniziando un percorso che lo porterà a vivere esperienze importanti ed a consolidare la sua passione per...

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RIETI - Gabriele Nobili inizia a giocare a rugby ad appena 8 anni, iniziando un percorso che lo porterà a vivere esperienze importanti ed a consolidare la sua passione per questo sport e per la sua città.


Dopo aver giocato fino ai 15 anni nelle giovanili degli Arieti si allontana da Rieti per raggiungere la Capitolina dove in Under 16 raggiunge la finale scudetto contro la Benetton Treviso e nell’ultima stagione in cui si divideva tra Under 18 e prima squadra, la finale scudetto contro il Mogliano Rugby. In questi anni conta anche un Tour in Sud Africa con la Nazionale Under 18 e due presenze sempre in Nazionale Under 18 contro Francia ed Irlanda.

Dopo la Capitolina, Gabriele non perde l’occasione per arricchire il suo bagaglio di esperienza rugbistica e coglie l’attimo che lo porta a giocare in Inghilterra nel Bridgwater & Albion R.F.C. «Opportunità che mi ha fatto conoscere nuove persone e nuove realtà del rugby». Il Club in questione ha una storia di prestigio, è uno dei primi fondati in Inghilterra nel 1875. Oggi conta un vivaio di giocatori talmente vasto da consentirgli di possedere tre formazioni di prima squadra, oltre ai vari settori giovanili. «Esperienza con i suoi pro ed i suoi contro» dice, poiché vivere in un’altro paese non è sempre semplice, nonostante si faccia ciò che si ama.

Così la scelta di tornare a Rieti: «Tornare a casa è stata una scelta voluta per giocare per la mia città. Bello ritrovare in campo quei giocatori con cui ho iniziato a conoscere il rugby. Bello anche aver passato la stagione con i ragazzi del Terni, dispiace per le scelte avvenute ma parzialmente condivido l’idea dei ragazzi che vogliono far rinascere una realtà rugbistica nella loro casa per amore dello sport e della città».

Per quanto riguarda il futuro incerto non si sbilancia: «Non so in che campionato giocheremo e non voglio pensarci. Quel che so è che faremo le nostre scelte e daremo sempre il massimo in qualsiasi evenienza, dipende tutto da noi giocatori».


In quest’anno di ritorno a casa Gabriele ha scoperto anche la passione di allenare l’Under 14 come Vice del Tecnico Alessio Carucci: «I ragazzi ti danno molte soddisfazioni, è bello dare consigli e migliorie e vederli crescere e divertire. Gli voglio un bene dell’anima ed è stata un’esperienza fantastica». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero