Rieti è una città sempre più multietnica E' romena la prima nata del 2014

Nella foto Camelia Andreea Ionas con i genitori Paul e Petronela
RIETI - E’ una bella bimba romena di oltre tre chili la prima nata del nuovo anno a Rieti. Il primo dell'anno, alle 15.40, è stata Camelia Andreea Ionas a salutare...

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RIETI - E’ una bella bimba romena di oltre tre chili la prima nata del nuovo anno a Rieti. Il primo dell'anno, alle 15.40, è stata Camelia Andreea Ionas a salutare l’arrivo del 2014 nel reparto Neonatale dell’ospedale De Lellis, per la gioia di papà Paul Angelin, 29 anni, e mamma Petronela, 22. Occhi vispi e sorriso di chi ha tutta una vita davanti da scoprire e vivere, Camelia non si è fatta pregare, e già nel tardo pomeriggio, poche ore dopo la nascita, ha posato per la sua prima foto di famiglia direttamente fra le braccia della mamma e gli occhi strabordanti di felicità di papà Paul, entrambi residenti a Cittaducale, lui autista e lei aiutante a domicilio per le persone anziane.




«Siamo arrivati in Italia dalla Romania quattro anni fa per cercare lavoro - racconta Petronela, ancora provata dal parto, condotto in maniera naturale e senza complicanze - e Camelia è il primo arrivo nella nostra famiglia».



L'ULITMO NATO DEL 2013

Chissà che un giorno Camelia possa conoscere Cristiano Cisamolo, l’ultimo nato prima di lei e della fine del 2013, precisamente alle 13.09 del 31 dicembre, a neanche dodici ore dalla mezzanotte. Figlio di Daniele Cisamolo, 31 anni, e Monica Coretti, 26 - anche loro residenti a Cittaducale - l’arrivo di Cristiano (anche lui oltre i tre chili, aiutato da un parto cesareo) è stato persino inciso con un pennarello, come da tradizione ma anche come espressamente sconsigliato dai cartelli affissi, sul muro delle scale che portano al reparto Neonatale.



«E’ il nostro primo figlio, speriamo tanto di regalargli un fratellino o una sorellina in futuro», spiega raggiante papà Daniele, operaio specializzato, e mamma Monica aiutante a favore dei ragazzi disabili. Due coppie giovani e coraggiose, che hanno festeggiato la fine del vecchio e l’inizio del nuovo anno con la notizia per loro più bella, anche in un periodo di forte difficoltà come questo che, in molti casi, scoraggia i giovani dal costruire una famiglia.

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Il Messaggero