Rieti, coronavirus: il ristorante cinese e quello giapponese si rimettono in moto

Ristorante in viale Matteucci
RIETI - Coronavirus. Il ristorante cinese ​e quello giapponese si rimettono in moto.   La riapertura Ancora prima...

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RIETI - Coronavirus. Il ristorante cinese ​e quello giapponese si rimettono in moto.

 
La riapertura
Ancora prima del lockdown dell’11 marzo, avevano pagato lo scotto di quella che inizialmente era la psicosi da coronavirus indirizzata soprattutto verso la cultura orientale e che poi si è invece trasformata in autentica pandemia.
Ora però, fra i ristoranti reatini che provano a rialzare la saracinesca, tentando di sfruttare la possibilità di effettuare l’asporto, ci sono anche due locali orientali della città. Si tratta dei ristoranti cinesi e giapponesi JinSheng di via Sacchetti Sassetti e quello poco distante di Changxing, in via delle Mimose. Lo scorso 1 marzo, JinSheng aveva comunicato sulla pagina Facebook del locale l’avviso della temporanea chiusura «a causa del forte calo di clienti derivato dalla psicosi verso i ristoranti asiatici».
A Rieti da otto anni e il locale aperto negli ultimi due, JingSheng è riuscito da subito a conquistarsi la fiducia dei clienti, che spesso dovevano prenotare in netto anticipo per riuscire a trovare un posto a tavola. A Il Messaggero, al momento della chiusura JinSheng aveva poi raccontato che, in piena psicosi, avevano ricevuto persino insulti e discriminazioni per quella che, di lì a poco, si sarebbe invece trasformata in un’emergenza sanitaria mondiale, mentre ieri ha confermato la ripresa dell’attività. Più defilato Changxing, altro noto ristorante orientale della città, che ha già riaperto in forma da asporto sia a pranzo che cena.

La proposta di Sebastiani
Sono ancora tanti, però, i locali che continuano a restare chiusi, in attesa di indicazioni più precise dal governo e dell’aumento del flusso di persone. Una soluzione prova a lanciarla il consigliere comunale Andrea Sebastiani, appellandosi alla possibilità, per i Comuni in pre-dissesto come Rieti, di destinare le maggiori risorse risultanti nel prossimo rendiconto 2019 - eccedenti la rata annuale imposta dal piano di rientro - al sostegno economico di famiglie e imprese. Così, ieri, al sindaco Cicchetti, Sebastiani ha presentato un’interrogazione «per sapere se e come intenderà impiegare le maggiori somme disponibili eccedenti la rata annuale imposta dal piano di riequilibrio, una volta approvato il bilancio consuntivo 2019», oltre alla richiesta di un consiglio comunale per chiedere al Governo, attraverso l’Anci, di sospendere i piani di rientro ai Comuni che si trovano nella procedura di pre-dissesto.

«Per Rieti, ciò si concretizzerebbe nella possibilità di riversare circa 2 milioni di euro all’anno sul territorio, che potrebbero essere impiegati per sostenere il tessuto economico, produttivo e cittadino, oltre al sostentamento sociale di famiglie e lavoratori che, a causa del coronavirus, si sono ritrovati senza lavoro – spiega Sebastiani - Se approvata, la proposta rappresenterebbe uno strumento di pressione politica nei confronti dell’esecutivo nazionale che si è distinto solo per tanti proclami seguiti da insufficienti provvedimenti economici, la maggior parte dei quali debbono ancora arrivare nelle tasche dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero