Rieti, per Risorse Sabine Rinaldi chiude la porta alla speranza: liquidazione obbligata

Rieti, per Risorse Sabine Rinaldi chiude la porta alla speranza: liquidazione obbligata
RIETI - Inutile bussare qui, non aprirà nessuno. Parafrasando Adriano Celentano, il presidente della Provincia, Giuseppe Rinaldi, chiuede le porte a qualsiasi possibilità di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - Inutile bussare qui, non aprirà nessuno. Parafrasando Adriano Celentano, il presidente della Provincia, Giuseppe Rinaldi, chiuede le porte a qualsiasi possibilità di salvezza, al momento, per i 107 duipendenti di Risorse Sabine. “Ringrazio il sindaco di Rieti per l’interessamento e gli sforzi che sta mettendo in campo sulla vicenda di Risorse Sabine. E’ però doveroso precisare - spiega in una nota Rinaldi - che non c’è stata nessuna interruzione del dialogo con Provincia e Regione per trovare una soluzione alla vertenza. Allo stato attuale, con una situazione economica finanziaria dell’amministrazione provinciale con un deficit che potrebbe non consentire addirittura la chiusura del suo bilancio e con un quadro normativo che non lascia margini di manovra, la messa in liquidazione è stato un atto obbligato che io stesso, sotto la mia personale responsabilità, ho provato con ogni mezzo a scongiurare procrastinandolo ben oltre i limiti che la legge mi imponeva, nell'ottica di cercare tutte le soluzioni possibili per salvare la situazione.




Oggi, in assenza di concrete possibilità per assicurare alla società una prospettiva pluriennale attraverso un serio piano industriale e con la situazione attuale della provincia, norme di legge e giurisprudenza costante della Corte dei Conti sulle società partecipate, confermano che non vi sono purtroppo più margini per soluzioni diverse da quelle che, a malincuore, sono state adottate.



Rimaniamo comunque disponibili a tavoli di confronto dove nuovamente spiegare la situazione come sempre fatto in questi lunghi mesi di proteste e confronti con lavoratori e sindacati sia in Provincia che nei numerosi tavoli regionali”.





Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero